Inter, la "tiepida" conferma di Moratti: "Ranieri? Col Catania penso che ci sarà"

Pubblicato il 28 Febbraio 2012 - 00:20 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, 27 FEB – Claudio Ranieri resiste in trincea: il suo destino in nerazzurro e' molto incerto dopo il settimo scivolone in cui e' incappato, a Napoli. Il presidente Massimo Moratti e' deluso: parlera' con Ranieri, ascoltera' il gruppo, valutera' lo stato d'animo di tutti, ma almeno fino alla partita con il Catania l'allenatore romano siederà ancora sulla panchina nerazzurra.

Poi eventualmente arriverà la decisione ma la scarsita' di alternative complica le cose. E, forse, subentra anche una necessaria autoanalisi: la squadra e' consunta dagli anni e dai chilometri, il mercato e' meglio dimenticarlo (veramente scarsa la prova di Forlan come quella di molti altri interisti al San Paolo), il problema non e' solo la panchina.

Giornata intensa e difficile per Moratti di rientro da Londra e atteso dal Cda della Saras. L'umore non e' buono, l'Inter – come in tanti sottolineano – non c'e' piu'.

''Vedremo cosa fare – dice sconsolato ai giornalisti che lo aspettano sotto i suoi uffici – ci stiamo pensando, non ho ancora parlato con Ranieri, gli telefonero' e poi decideremo. Adesso voglio capire il suo stato d'animo e quello dei giocatori. L'avevo sentito anche l'altro giorno e mi era sembrato ci fosse stata una buona ripresa dal punto di vista psicologico, ma molte volte quello non basta''. Ranieri sara' confermato allenatore dell'Inter fino alla prossima partita, domenica al Meazza contro il Catania?. ''Penso di si'''. ''Ieri – e' la constatazione amara di Moratti – non ho visto la reazione che mi aspettavo. Tutti abbiamo visto la partita e come e' andata a finire. Il secondo tempo e' stato un po' meglio. Ci sono possibilita' di andare avanti con Ranieri? Si', ci sono, ma dobbiamo verificare. Prima della trasferta di Napoli la squadra mi sembrava vogliosa, poi ieri sera non e' andata, e' sotto gli occhi di tutti. Alternative? Non e' un gioco, vedremo…''.

Il Presidente vede Piero Ausilio e Marco Branca per una consultazione ristretta sulle scelte da fare: anche Ranieri ha delle responsabilita', nonostante ieri sera si sia autoassolto con fermezza. Sulla posizione dell'allenatore pesa molto la situazione caotica in cui l'Inter e' finita: l'esonero di Gasperini, l'impossibilita' di influire sulle scelte di mercato, trovarsi con un gruppo spento e debilitato sono fattori che condizionerebbero chiunque. In una situazione cosi' opaca, si sbaglia con grande facilita'. L'Inter e' un blob senza forma: la grande fatica e' tirare avanti fino alla fine del campionato ma i traguardi minimi, il terzo posto in campionato, e il passaggio del turno in Champions – in questo momento – non sono affatto scontati. L'ambiente nerazzurro e' scosso profondamente, gli sbocchi davvero pochi. Alla fine, e' riduttivo proporre un referendum su Ranieri. Sarebbe miope e sbagliato anche se quella contro il Catania potrebbe essere la sua tagliola: gli scricchiolii si sentivano gia' all'indomani di Madrid, le crepe si sono andate via via allargando e il mare, prima increspato, e' adesso in tempesta. Il toto-allenatore e, in questo, ha ragione Moratti, non e' produttivo. I nomi sono sempre gli stessi, la soluzione interna appare un ripiego, la mossa di chi si sente con le spalle al muro. Il traghettatore va scovato perche' , al momento, l'Inter e' un'incognita per chiunque. Insomma, si naviga a vista.