Inter, Mazzola: “Balotelli la maglia è sacra”

Pubblicato il 21 Aprile 2010 - 16:53 OLTRE 6 MESI FA

Mario Balotelli

Un po’ come dice la pubblicità, si può toccare tutto ma non la maglia. Perché è vero che “magari i tempi sono diversi”, ma Sandro Mazzola, che ha vestito per 12 anni il nerazzurro interista, la considera “non una cosa sacra ma quasi”. E’ dispiaciuto per quanto ha fatto Mario Balotelli al termine della gara contro il Barcellona, ma é disposto a concendergli un altro anno “per capire se vuole fare la storia o lasciarci tutti con il dubbio”.

Balotelli “deve darci qualcosa, deve dire qualcosa su quanto successo ieri”, perché davvero nessuno si aspettava un gesto del genere mentre esplodeva la festa per una vittoria così importante: “Il dispiacere è soprattutto perché il ragazzo non capisce – spiega Mazzola all’ANSA -, non si rende conto delle opportunità che butta via.

La maglia poi… oggi magari i tempi sono diversi, io l’ho messa 12 anni, l’ho tolta a 34, non é sacra ma quasi”. Mazzola condivide la scelta della società di Massimo Moratti che “sta cercando, a volte con le buone a volte con le cattive – e ci vogliono anche le cattive – di fargli capire che lui potenzialmente è un campione e deve avere comportamenti diversi”.

“Vista l’età – prosegue – è giusto ancora aspettare, neanche a 30 anni si è già arrivati. Io penso resterà all’Inter, sarebbe un peccato vederlo andare via, anche perché giocatori come lui ce ne sono pochissimi”. Di certo, Balotelli non è stato aiutato da un’accoglienza che definire fredda è un eufemismo: “Massì – ammette Mazzola – anch’io non li ho capiti quei fischi immediati, forse i tifosi hanno visto un gesto che io non ho visto, ma gli si poteva dar un po’ più di credito. Il problema è che c’é incomprensione tra lui e pubblico e poi ieri la tensione era tanta”. “Tutta la storia fa dispiacere – conclude -. Lui ha un carattere particolare e si è sentito tradito dal suo pubblico. Vista l’età e la qualità perdoniamo”.

Anche perché c’é una finale di Champions da raggiungere: “Dalla partita con il Chelsea in poi, ho visto una grande Inter. Il 3-1 è un risultato che lascia ben sperare e sono convinto che anche a Barcellona Mourinho non si difenderà”.