MILANO – Inter e Milan sono le due squadre che rappresentano meglio il calcio italiano in Europa: il Milan è la squadra di Serie A che ha vinto più Coppe Campioni, l’Inter è il team che ha portato nel nostro Paese l’ultimo trionfo continentale.
Due squadroni di livello internazionale che però non hanno un terreno da gioco all’altezza delle altre big del calcio europeo. Il prato verde di San Siro presenta spesso buche ed altre alterazioni che non garantiscono una partita di alto livello e che soprattutto mettono a repentaglio la salute dei calciatori. Con un campo così gli infortuni fisici sono sempre dietro l’angolo.
Il 24 gennaio scorso il giornalista sportivo Mario Sconcerti, dal suo blog su corriere.it, ha lanciato la proposta: “Trasformiamo San Siro in un terreno sintetico, il meglio che c’è. Se l’erba vera muore, proviamo con l’altra. È blasfemo? O è soltanto buon senso?”.
Inter e Milan mettono insieme una serie di dati: il prato del «Meazza» viene rifatto quattro volte a campionato; ogni volta la spesa è di circa 120-150 mila euro. Per la manutenzione, le società hanno installato un sistema di riscaldamento con serpentine sotterranee che mantiene il terreno sempre sopra i 10 gradi.
Il fondo assicura un drenaggio che rasenta la perfezione, tra i migliori del nostro continente. Uno sforzo eccezionale, che diviene insufficiente a causa di un calendario serrato imposto alle squadre: 15 partite in 6 settimane nel periodo invernale distruggerebbero qualsiasi prato.
Si potrebbe continuare a fare questi sforzi, è il ragionamento delle società, a patto però di disputare le partite su un campo sempre perfetto. Ma questo non accade, come si è visto in questi giorni. C’è infine un ultimo tassello a sostenere l’ipotesi di Inter e Milan: quest’anno in serie A si gioca già su due campi sintetici (Novara e Cesena). E le risposte sono ottime.