Inter, Mourinho: “Ancelotti, Chelsea senza segreti”

Pubblicato il 10 Febbraio 2010 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA

Sfida Ancelotti-Mourinho

Josè Mourinho, tecnico dell’Inter, sfida l’allenatore del Chelsea Carlo Ancelotti:

«Quando guardo al Chelsea solo Ivanov e Anelka non c’erano ai miei tempi – ha spiegato al sito Uefa. com – Tutti gli altri, Cech, Carvalho, Terry, Ashley e Joe Cole, Essien, Mikel, Drogba, Malouda e Kalou, giocavano già quando io sedevo sulla panchina dei “Blues”.

Loro non hanno segreti per me, ma allo stesso tempo io non ho segreti per loro. Sarà facile per me, ma sarà facile anche per loro.

Io conosco loro e loro conoscono me. Conosco il modo in cui giocano e il modo in cui pensano, ma allo stesso tempo loro sanno il modo in cui alleno e il modo che uso per preparare le mie squadre.

L’ultima volta che sono stato a Londra ho osservato tutti i dettagli con attenzione. Anche la fase di riscaldamento è la stessa che eseguivamo quando io ero il loro allenatore.

La posizione che hanno in campo è esattamente la stessa. A volte giocano con il 4-4-2, altre ancora con il 4-3-3 che sono esattamente gli stessi schemi che io utilizzavo quando mi trovavo a Londra.

Ritengo che è una qualità dei grandi allenatori capire come i giocatori si sentono più a loro agio, quale modulo preferiscono utilizzare in campo.

La cosa normale è mantenere una struttura vincente. Credo che Ancelotti sia un ottimo allenatore e la squadra si senta a proprio agio in quel modo.

Il Chelsea è una delle squadre più forti al mondo. È ovvio che proverò emozione, quando tornerò a Londra, tornerò a casa. È stata la mia casa per tre anni e mezzo.

Quando sono stato lì recentemente sono andato per assistere ad una partita, per vedere persone che non vedevo da quando me ne ero andato, per provare quelle emozioni che non voglio provare quando ci tornerò per giocare contro di loro.

Quando scenderò in campo sarò pronto e non emozionato. È abbastanza divertente e un po’ in contraddizione questa cosa perché io non gioco mai, mai per il pareggio in casa. Gioco sempre per vincere.

Non sento la pressione su questo. Un giorno dovrò pur perdere e quando accadrà sarò felice perché potrò dire ‘Non ho perso in casa con le mie squadre per X anni. Non ho perso in casa per X partite’. Questo è molto appagante».