Inter, Ranieri: "Lo scudetto? Ora è dura"

Claudio Ranieri (LaPresse)

MILANO – Quando a due minuti dalla fine Pazzini e’ scivolato sul dischetto e ha sparato alto il suo rigore, Francesco Guidolin ha ”tirato un sospiro di sollievo, perche’ il pareggio sarebbe stata una beffa” per la sua Udinese, che invece si puo’ godere ”una notte meravigliosa in cima alla classifica”.

In quel momento, sulla panchina dell’Inter, per la prima volta Ranieri ha messo da parte i pensieri di scudetto.

”Non e’ un campionato da Inter. Siamo fuori dalle zone alte e lo meritiamo ma non mollo. Piu’ le cose vanno male e piu’ devi mostrare che vuoi cambiarle – spiega alla fine Claudio Ranieri -. E’ eccessivo dire che lottiamo per lo scudetto. Dobbiamo credere in qualcosa, se ci allontaniamo dallo scudetto ci sono altre piazze ambite. Magari ora avremo meno ansia di prestazione”.

Il momento della squadra e’ inquadrato in due istantanee. C’e’ l’espulsione di Javier Zanetti, la prima in 17 anni di serie A per l’argentino, la seconda con l’Inter contando quella rimediata nel febbraio 1999 in Coppa Italia contro il Parma. La seconda istantanea e’ il rigore fallito da Pazzini.

”Gli ho detto di non disperarsi, Terry ha perso una Champions League per una scivolata del genere. Magari Giampaolo non dormira’ un paio di notti ma deve stare tranquillo”, dice Ranieri, che pero’ per la sesta volta di fila ha visto i suoi attaccanti restare a secco al Meazza. ”L’attaccante vive per il gol, e non segnare a lungo diventa un peso – ammette l’allenatore nerazzurro -.

Ci sono momenti in cui non ne va bene una, ma bisogna lasciarli sereni e tranquilli”. Ranieri punge Alvarez (”Benedetto ragazzo, va sempre indietro, non punta: devo metterglielo in testa”) e si rammarica per l’infortunio di Faraoni (”Bravo, ha fatto tutto quello che gli chiedevo”) che ha mandato in fumo il suo piano tattico. ”Quando ho messo una punta in piu’ ho squilibrato la squadra e perso la partita, me ne assumo la responsabilita”’, fa mea culpa il tecnico: ”Dobbiamo rimboccarci le maniche e essere positivi, senza piangerci addosso dobbiamo lottare. Sarebbe stata la vittoria della svolta, invece perdiamo autostima”.

Fiducia ne ha acquistata invece l’Udinese. ”E’ stato un finale al cardiopalma ma nel secondo tempo abbiamo fatto molto per meritare la vittoria, e se avessimo segnato il nostro rigore avremmo chiuso la partita prima”, spiega Francesco Guidolin: ”C’e’ composta soddisfazione perche’ non ci capita spesso di vincere a San Siro. Viviamo il presente e vediamo cosa ci riserva il futuro.

Dentro di noi c’e’ l’ambizione di stare piu’ in alto possibile il piu’ a lungo possibile”. E se il futuro gli riservasse la panchina dell’Inter? ”Sono tifoso nerazzurro sin da piccolo, ma se l’Udinese rimane resto qui fino al termine della carriera – replica l’allenatore veneto – altrimenti mi piacerebbe andare all’estero”.

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