Inter, Ranieri si presenta (sempre così): “Scordatevi il bel gioco”

Claudio Ranieri (foto LaPresse)

MILANO – ”In questo momento sono più importanti i punti”. Claudio Ranieri si presenta con le stesse parole con cui, due anni fa, si era presentato a Roma per prendere il posto di Luciano Spalletti. Allora promise (e mantenne almeno per il primo anno ) un calcio meno spettacolare e più concreto e allora seppe rivitalizzare (almeno per un anno) un gruppo che pareva a fine ciclo.

Dopo il primo allenamento di giovedì, per il nuovo allenatore dell’Inter venerdì mattina è stata la volta della presentazione alla stampa. “Dove sono stato – ha raccontato parlando del passato – c’era sempre l’obbligo di vincere, a Parma per evitare la retrocessione, a Roma perche’ quando sono arrivato la squadra aveva zero punti. Poi c’è stata una cavalcata strepitosa che solo Pazzini ha interrotto.  Disgraziato Pazzini, ma buon per l’Inter…”.

Pragmatismo anche nell’analisi della classifica dell’Inter (un solo punto in tre partite): “Egoisticamente – ha spiegato Ranieri – penso che se non ci fosse stata questa non sarei qui adesso, ma anche le altre grandi non sono andate bene ed e’ positivo, il campionato ci aspetta””.

Quindi la tattica.  Il nuovo allenatore dell’Inter spiega di non essere ”schiavo di un sistema di gioco” e che, a suo giudizio “Pazzini e Milito non sono incompatibili”.

”Non credo che i giocatori dell’Inter siano usurati ne’ finiti”, ha sottolineato Ranieri che in passato, alla Roma e alla Juventus, non ha avuto problemi a tenere in panchina campioni come Francesco Totti o Alessandro Del Piero. E’ pronto a farlo di nuovo? ”Nessuno si deve preoccupare – spiega – cerco sempre di fare il bene della squadra: se capisco di dover fare una sostituzione o dare un turno di riposo nessuno deve preoccuparsi. Prendiamo ad esempio il Barcellona: ci sono solo giocatori a disposizione della squadra, come Puyol che in una finale ha ceduto la fascia di capitano spiegando che la priorità è che fosse in campo la squadra, non lui. L’allenatore mette sempre al primo posto la squadra, e i campioni devono accettarlo”.

Non poteva però mancare un cenno a quel José Mourinho con cui Ranieri ha tante volte battibeccato in passato, sia da tecnico della Juve, sia della Roma. ”Nella storia dell’Inter – dice cavallerescamente l’allenatore – rimarranno indelebili Helenio Herrera e Jose’ Mourinho. Eravamo nemici per i media, Mourinho è un allenatore che ho sempre stimato: quando ci siamo incontrati ci siamo sempre salutati con affetto, poi e’ lavoro di ogni allenatore difendere la propria squadra”.

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