Inter, Paolillo: "Via Beretta"

Pubblicato il 19 Novembre 2011 - 14:45 OLTRE 6 MESI FA

Ernesto Paolillo (LaPresse)

MILANO – Il tempo di Maurizio Beretta al vertice della Lega di serie A e’ scaduto. A suonare il gong e’ l’ad dell’Inter Ernesto Paolillo, infuriato per modi e tempi con cui la Lega ha discusso ”ad hoc” per il presidente della Lazio Claudio Lotito la proposta di riforma della norma federale che sospende i dirigenti dopo una condanna di primo grado.

Dopo essersi ”confrontato con diversi colleghi”, a margine di un convegno all’Universita’ Cattolica di Milano, Paolillo ha annunciato: ”C’e’ una sempre piu’ diffusa richiesta da parte delle societa’ di cambiare il presidente per averne uno focalizzato solo sulla Lega”. Beretta a marzo ha accettato un incarico in Unicredit (banca azionista della Roma), ma e’ rimasto al suo posto in attesa che i club trovassero un successore. Quel momento non e’ mai arrivato, ma gia’ a novembre Beretta e’ stato duramente contestato dalle grandi squadre, fra cui Milan e Inter, per una posizione assunta in un Consiglio di Lega.

Prima del Consiglio di ieri l’ad rossonero Adriano Galliani ha pubblicamente difeso Beretta, spiegando che ”non e’ un presidente dimissionario”. Ma la riunione e’ andata di traverso al club nerazzurro. ”Sono necessarie le dimissioni di Beretta per affrontare un tavolo di riforma del calcio con un presidente rappresentativo e meno schierato – spiega Paolillo – ho contestato a Beretta di aver convocato d’urgenza un consiglio per una materia di competenza dell’assemblea al solo fine di ottenere piu’ facilmente la maggioranza, e di avere cambiato l’ordine del giorno per parlare solo del caso Lotito”. Il proprietario della Lazio non e’ l’unico dirigente condannato nei giorni scorsi in primo grado al processo di Calciopoli. Ma non e’ un mistero che sia quello che piu’ ha premuto per modificare l’art.22 delle Norme interne organizzative della Federcalcio che definisce gli effetti sui dirigenti delle sentenze di giustizia ordinaria. Al momento di votare, 7 consiglieri hanno detto si’ mentre Paolillo si e’ astenuto, e ha chiesto invano a Lotito di sospendersi dalla carica di Consigliere federale.

”All’improvviso quello che e’ accaduto a Lotito ha reso urgente l’intervento della Lega – ha contestato Paolillo – Ma sarebbe stato molto piu’ di buon gusto non affrontare ora e con questa urgenza la riforma, che cosi’ rischia di perdere peso e diventare un provvedimento ad hoc. Lotito non puo’ rappresentare la Lega di Serie A e sarebbe giusto da parte sua autosospendersi in attesa dell’esame della riforma”.

La prima reazione e’ arrivata da Enrico Preziosi. ”Mi sembra ci sia una congiura verso Beretta, lui e’ gia’ dimissionario. Forse – ha notato il n.1 del Genoa – Paolillo ha ambizioni di fare il presidente della Lega”. Di sicuro i prossimi appuntamenti in via Rosellini saranno infuocati”.

Al presidente del Genoa ha poi replicato il ‘collega’ del Siena Massimo Mezzaroma schierato invece a favore della posizione espressa da Paolillo: ”Sono convinto anche io che la Lega si debba dotare di organi rappresentativi forti. Bisogna ridare forza e voce agli elettori per dare un segnale di discontinuita’ rispetto al passato”.