SALVADOR DE BAHIA – Italia-Brasile si gioca o non si gioca? Salvador de Bahia sarà blindata in vista della partita di Confederations Cup. Le proteste contro le spese dei mondiali 2014 continuano e c’è stato il primo morto negli scontri a Riberao Preto. I giocatori brasiliani (Neymar in testa) si schierano coi manifestanti. Pelè invece difende i Mondiali (ne è stato il principale sponsor presso Fifa e Cio). La Fifa prova a rassicurare tutti: “Nessun problema, la Confederations Cup si gioca regolarmente”. Ma qualche dubbio resta…
Basti pensare che aumentano gli allarmi-bomba: la polizia militare brasiliana ha evacuato oggi l’edificio che ospita i ministeri della Cultura e dell’Ambiente, a Brasilia.
In Brasile non si vedeva una protesta così da decenni. Il miracolo del boom dei tempi di Lula è ormai un ricordo. Ai brasiliani non piacciono tutti i soldi spesi per i Mondiali. Preferirebbero che il governo si occupasse di loro, si occupasse di lavoro, si occupasse di crescita. Preferirebbero che non ci fosse “il pallone prima di tutto”.
Come se non bastasse, è scoppiato anche un nuovo scandalo: quello delle “spese pazze” di Dilma Rousseff. Ad esempio 19mila dollari per una notte a New York. Sembra uno schiaffo alla miseria, e anche una mossa politicamente non efficace, in tempi di no diarie e no vitalizi.
Anche i calciatori della Selecao hanno preso posizione: Neymar è il “capopopolo”, i compagni lo seguono. Intanto in campo ci vanno lo stesso.
Ma la protesta mette paura anche agli stranieri: ad esempio il Foreign Office consiglia ai cittadini britannici che si trovano in Brasile nelle zone interessate dalle manifestazioni, di evitare tutte le proteste, di monitorare i media locali per notizie e aggiornamenti e di seguire le indicazioni delle autorita’ locali, sottolineando inoltre che potrebbero verificarsi ritardi e contrattempi per quanto riguarda spostamenti e viaggi.
Dopo quelle della notte scorsa, che hanno fatto scendere in piazza oltre un milione di persone in 388 citta’, altre manifestazioni di protesta sono attese anche oggi in almeno 60 citta’ del Brasile. A San Paolo, in particolare, si svolgera’ un corteo contro la proposta di legge presentata martedi’ scorso alla Camera e conosciuta come ‘cura gay‘. Tra le localita’ confermate ci sono Aracaju, Campo Grande, Fortaleza, Florianopolis, San Paolo, Recife, Teresina e Curitiba.