ROMA – Mancano poco più di quarantotto ore alla semifinale dell’Europeo tra Italia e Germania, una sfida lunga 50 anni. Emozioni, gioie e ricordi in un incontro storico che è sempre stato decisivo per le sorti delle due nazionali. Una partita che spesso ha costituito la chiave capace di spalancare le porte del successo nelle fasi finali delle massime competizioni, soprattutto agli azzurri.
Tutto iniziò nel lontano 1962, quando ebbe luogo allo stadio Nacional di Santiago del Cile, il primo incontro ufficiale tra Italia e Germania. La gara, valevole per la prima giornata della fase a gruppi del Mondiale, terminò a reti bianche. In quell’occasione i tedeschi passarono il girone mentre per gli azzurri terminò precocemente l’avventura oltre oceano.
La seconda sfida è rimasta nella mente di tutti gli appassionati come “la partita del secolo”. La semifinale del Mondiale del 1970 Italia-Germani 4-3, che si giocò allo stadio Azteca di Città del Messico (dove ancora viene conservata una targa ricordo dell’incontro), è ancora oggi, forse, la sfida più emozionante mai vista su un terreno di gioco tra due nazionali. Fu Boninsegna ad aprire le danze, raggiunto poi allo scadere dei 90 minuti dall’ex romanista Schnellinger. Nei tempi supplementari Muller portò in vantaggio i tedeschi ma Burgnich prima e Riva dopo ribaltarono il risultato. Al 110′ ancora Muller ristabilisce la parità ma solo un minuto dopo è Rivera a siglare il definitivo 4-3. L’Italia arrivò alla finale contro il Brasile dove crollò sotto i colpi di Pelè e co. che alzarono al cielo, per l’ultima volta, la vecchia Coppa Rimet.
Altri 8 anni e di nuovo difronte. Mondiali del 1978 in Argentina, questa volta Italia e Germania si sfidano nella seconda fase a gruppi valevole per la qualificazione alla finale. La partita è un dominio azzurro dove però Bettega, Cabrini e Zaccarelli sprecano diverse occasioni, colpendo anche un legno. Finisce 0-0 e sia l’Italia che la Germania dicono addio al sogno della finalissima.
11 luglio 1982. Una data impressa nella storia del calcio italiano. Era da 44 anni che la nazionale azzurra aspettava, desiderava quel momento. Il Santiago Bernabeu di Madrid come teatro della finale del Mondiale. Cabrini fallisce il possibile vantaggio nel primo tempo calciando fuori un rigore conquistato da Conti. Nella ripresa però gli azzurri, prima con Paolo Rossi, poi con Tardelli ed infine con Altobelli, chiusero il risultato prima del gol della bandiera per i tedeschi firmato da Breitner. L’Italia sconfisse la Germania 3-1 e tornò sul tetto del Mondo per la terza volta.
Nel 1988, agli Europei in Germania, azzurri e tedeschi si sfidano per la prima volta nella fase finale della massima competizione del vecchio continente. Si gioca a Dusseldorf. Roberto Mancini sigla il momentaneo vantaggio per l’Italia poi raggiunta, poco dopo, da Brehme. Entrambe le compagini furono eliminate in semifinale rispettivamente da Urss e Olanda.
Seconda sfida ad un Europeo nel 1996. L’Italia di Arrigo Sacchi dovette salutare anzitempo la competizione pareggiando nella terza ed ultima gara del girone eliminatorio contro la Germania. Fu Gianfranco Zola a sbagliare il rigore che poteva regalare la qualificazione agli azzurri ai quarti di finale. La Germania prosegui il cammino arrivando nella finale contro la Repubblica Ceca dove trionfò ai tempi supplementari con il “golden gol” siglato da Bierhoff.
La finale è ad un passo e la Germania, organizzatrice del Mondiale 2006, gioca in casa, nella bolgia del Westfalenstadion. I 90 minuti terminano 0-0 con l’Italia che sfiora il vantaggio colpendo una traversa con Zambrotta. Il risultato rimane fermo fino al 119′ quando Fabio Grosso trova il “gol della vita” trafiggendo Lehmann. Un minuto più tardi Del Piero chiude i conti mandando l’Italia a Berlino per la finale che regalerà il quarto titolo mondiale agli azzurri.