Italia-Uruguay 0-1. A casa. Prandelli attacca l’arbitro e poi si dimette

Italia-Uruguay 0-1. A casa. Prandelli con Chiellini centravanti se la prende con l'arbitro
Italia-Uruguay 0-1. A casa. Prandelli con Chiellini centravanti se la prende con l’arbitro

ROMA – Italia-Uruguay 0-1. E torniamo a casa, dopo un girone eliminatorio in cui abbiamo battuto solo l’Inghilterra per poi perdere le due partite successive. Torniamo a casa mestamente, perdendo una partita praticamente senza mai tirare in porta. Con il Ct Cesare Prandelli che annuncia le dimissioni. 

E mentre siamo ancora sul campo già cerchiamo un alibi, un colpevole. Cesare Prandelli, quel Cesare Prandelli che 24 ore fa aveva spiegato che la “Patria” e i “contrasti” contano più della tattica invece di fare mea culpa trova il colpevole. Nella partita contro la Costa Rica erano i subentrati, oggi è l’arbitro. Che ha quel “Moreno” nel nome che bene non ci porta.

Poi Prandelli va in conferenza stampa e annuncia: “Mi dimetto”.

Ha rovinato la partita, dice Prandelli dell’arbitro. La avrebbe rovinata e in parte lo ha certamente fatto con un’espulsione un po’ severa su Marchisio, e nel non vedere un morso (l’ennesimo) di Suarez. Ma Moreno Dracula non è Byron Moreno. Ha arbitrato male, forse ha inciso, ma non è stato il fattore decisivo.

L’Italia ha perso perché, esattamente come la Costa Rica, non ha giocato. Non ha provato a vincere. In tutto il primo tempo ha tirato una volta in porta da 40 metri. Nel secondo tempo neppure quello.

I simboli di questo fallimento sono tre

1) Prandelli che in 24 ore passa da invocare la “Patria” ad accusare l’arbitro. Dai grandi valori alle piccole ricriminazioni. Prandelli che mai ha detto è colpa mia. Ha detto è colpa di chi è entrato ed è colpa dell’arbitro. Ma che ha presentato una squadra scarica e senza gioco.

2) Balotelli. Lo si aspetta ogni volta come un messia. Oggi è stato un fantasma nel primo tempo ed è uscito nel secondo.

3) Chiellini centravanti. Non per colpa sua, ovviamente. Però (e si torna al punto 1) fa specie vedere Rossi e Destro a Casa, Cerci e Insigne in panchina e Chiellini centravanti. I cambi non hanno aiutato, certo. Ma la fortuna aiuta gli audaci. Quindi non l’Italia.

Alla fine, sommessamente, viene un dubbio. Sono due Mondiali su due che usciamo nel girone. E tutti finiscono sotto processo. Due flop. Non sarà che, molto più semplicemente, è questo il valore del nostro calcio?

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