Jacobs e Tamberi, due oro da urlo. Che rivincita! Una bella storia. Mesi di dubbi e acciacchi, di ansie e dolorose ricadute. Hanno pazientato, sofferto, lottato. Aiutati da una forza mentale esagerata, da un entourage encomiabile e avveduto. Certo, aiutati anche da un talento cristallino e da una fede in se stessi incrollabile. Due vite parallele. Da Tokyo a Monaco di Baviera. E dopo l’oro europeo, entrambi infilano il matrimonio (a settembre). Chiudono il cerchio di una stagione ricca di stressanti sussulti e di limpidi successi. Una altalena di emozioni sconquassante. Ma a lieto fine. Tutti i salmi finiscono in gloria.
Gimbo, trionfo sotto il diluvio
In una serata tempestosa che sembrava già maledetta, Gimbo Tamberi ha saltato al secondo tentativo il 2.30 – con una patina d’umido sulla pedana- che lo ha portato sul tetto d’Europa. Questo oro ha cancellato il quarto posto ai Mondiali che non aveva reso giustizia al campione olimpico tormentato da nuovi problemi alla gamba di stacco. Tutto spazzato via in una notte indimenticabile. Gimbo è tornato. E il mitico Olympiastadio ha onorato il suo successo sparando a tutto volume “Bello e impossibile “ di Gianna Nannini. Una festa italiana che ha tonificato gli umori azzurri e il medagliere europeo. Euforia alle stelle. Gimbo è il primo a vincere due titoli continentali nell’alto. Ha bissato Amsterdam 2016. È nella storia della atletica leggera mondiale.
Jacobs: “Corro per scrivere la storia dello sport”
È sulla buona strada. È vero, il campione modella la società. Lo insegna la storia, dalle “settimane bianche “ di Thoeni ai nipotini della Pellegrini. Gustavo ha lanciato il fenomeno sociale del turismo sulle nevi; Federica (con Paltrinieri e prima ancora con Novella Calligaris) ha spinto tutti in piscina. E così hanno fatto fior di leggende come Mennea, Panatta, Valentino Rossi, Tomba, Giacomo Agostini. Però le rogne non sono finite del tutto per il “lampo del Garda”. Di nuovo è spuntato il fastidio muscolare che lo ha costretto a rinunciare alle semifinali della staffetta 4×100. Il posto di Jacobs è stato preso dal sardo di origini domenicane Wanderson Polanco, 24 anni. La staffetta è comunque stata ammessa alla finale di domenica 21 col settimo tempo. Jacobs può tornare in Italia a testa alta. Medagliato come il “gemello” Gimbo. Fenomeni d’Italia.