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Jannik Sinner alle ATP Finals, il coach Cahill: “La squalifica è una possibilità. Il suo superpotere? Sa migliorarsi”

Jannik Sinner si prepara a debuttare alle ATP Finals di Torino, dove è considerato uno dei favoriti. Dopo un anno intenso e pieno di sfide, Sinner sembra aver ritrovato il sorriso e la determinazione per affrontare i suoi avversari. Il suo allenatore, Darren Cahill, non ha dubbi sulle sue capacità e racconta quanto il giovane tennista italiano sia maturato e abbia dimostrato grande resilienza, soprattutto nei momenti più difficili.

Come sta Jannik?

Secondo Cahill, Jannik arriva alle Finals in ottima forma, dopo un anno di crescita che lo ha portato a vincere in diverse occasioni importanti. “Jannik ha dimostrato una maturità sorprendente per un ragazzo di soli 23 anni”, afferma il coach australiano. Le esperienze passate lo hanno reso più forte e consapevole di sé, pronto ad affrontare qualsiasi sfida.

L’allenatore sottolinea come le difficoltà vissute quest’anno abbiano fortificato Sinner: “Dopo ciò che ha attraversato, Jannik sa di poter superare qualsiasi ostacolo, nulla può più spaventarlo.” Nonostante le voci e i sospetti di doping per una sostanza trovata nelle sue analisi, Sinner ha mantenuto la calma e continua a lavorare a testa alta, in attesa della sentenza del TAS. Cahill è fiducioso e afferma che Sinner non ha nulla da temere: “Anche la WADA ha chiarito che la sostanza rilevata non altera le performance”.

L’approccio alle ATP Finals e il confronto con Alcaraz

Sinner affronta le Finals da favorito, un ruolo che comporta grandi aspettative. “Ogni volta che scende in campo, si aspetta che vinca”, afferma Cahill. Il pubblico di Torino è pronto a sostenerlo, creando un’atmosfera che gli è favorevole. “Sarà dura batterlo, ha dimostrato di poter reggere la pressione anche a New York”, commenta il coach, fiducioso che Jannik darà il massimo. Sul confronto con Carlos Alcaraz, Cahill preferisce mantenere il rispetto per entrambi, definendo sia Alcaraz che Sinner come talenti straordinari. “Se si troveranno in finale, tiferò per Jannik e mi godrò lo spettacolo.”

Jannik Sinner alle ATP Finals, il coach Cahill: “La squalifica è una possibilità. Il suo superpotere? Sa migliorarsi” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Il Superpotere di Sinner: il coraggio di migliorare

Cahill individua nel coraggio di migliorarsi costantemente la qualità più preziosa di Sinner. “Jannik non ha paura di perdere qualche match pur di crescere e sviluppare nuovi aspetti del suo gioco,” spiega Cahill. Questa mentalità gli permette di evolversi continuamente e di non limitarsi a un solo stile. “Oggi sa giocare in molti modi diversi: dal servizio alla rete, dal gioco di linea al drop shot. È un tennista intelligente, che sa usare la potenza con strategia.”

Il 2025: verso una programmazione ottimizzata

Guardando al futuro, Cahill e il suo team stanno pianificando alcune modifiche per il 2025. La transizione tra il Miami Open e la stagione su terra è risultata troppo brusca quest’anno, e il team vuole gestirla meglio per evitare il rischio di infortuni. Gli Slam rimarranno il fulcro della programmazione, anche in un calendario che continua ad allungarsi con i Master 1000 di due settimane.

Il caso Riad e le priorità di Sinner

Una delle recenti polemiche ha riguardato la partecipazione di Sinner a un’esibizione in Arabia Saudita. Cahill chiarisce che la scelta è stata presa in squadra e che la priorità di Jannik rimane il miglioramento del suo tennis, piuttosto che il guadagno economico. Tuttavia, l’offerta del Six Kings Slam, con la presenza dei migliori giocatori al mondo, è stata vista come un’opportunità per confrontarsi con i top player in un contesto diverso.

Il caso doping e il distacco dal team

La positività emersa a inizio 2024 ha rappresentato uno dei momenti più difficili per Sinner. “È stato uno shock”, racconta Cahill. La situazione ha portato a una revisione del team, con l’allontanamento di Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, membri fidati fino a quel momento. Cahill conclude che la decisione di separarli dal gruppo è stata difficile, ma necessaria, e sottolinea come non vi sia rancore nei loro confronti.

 

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Filippo Limoncelli