E due! Il belga Jasper Philipsen, 25 anni, uomo jet della Alpecin, ha bissato il successo di Bayonne al Tour de France. E come nella terza tappa un poderoso Van der Poel lo ha trascinato al traguardo, perfetto pesce pilota. Niente da fare per Ewan battuto al Fotofinish. Terzo Bauhaus, quarto Coquard e quinto Cavendish. Philipsen sugli scudi: ha centrato la quarta vittoria al Tour. Già 8 vittorie quest’anno, 31 in carriera. Adam Yates resta in maglia gialla con 6” di vantaggio su Pocgacar e sul fratello gemello Simon. Cambia invece la maglia verde che passa sulle spalle di Philipsen.
Prima frazione interamente francese. Da Dax a Nogaro di 182 km. Quarta tappa di un Tour che ha già regalato forti emozioni nel trittico d’esordio nei Paesi Baschi. E un tifo esagerato. Addirittura la Carovana, sulla cote d’Orioko, è stata costretta a fermarsi a causa di una folla straripante. Una festa di popolo che “ha portato un po’ di calma in Francia” (Bernard Hinault). Esperimento basco dunque pienamente riuscito, 31 anni dopo il primo (1992). Ora la Francia. Partenza alle 13.23 dal cuore della Nuova Aquitania. Al via 174 corridori. Andatura tranquilla per 100 km., atmosfera gioviale in gruppo. Non c’è voglia di combattere. Unica fiammata al traguardo intermedio vinto da Philipsen, secondo Coquard, terzo Pedersen. A 75 km dall’arrivo il gruppo entra in Occitania e scattano Cosnefroy (Citroen) e Delaplace (Arkea). Il gruppo concede loro un minimo vantaggio (800-900 metri). Restano in avanscoperta oltre un’ora. Vengono ripresi a 24 km dalla linea d’arrivo. Si preparano i “treni” dellle squadre.
La tappa (noiosetta) si conclude sul circuito automobilistico ARMAGNAC, un anello di 3.653 metri, caratterizzato da un lungo rettilineo di 2,200 metri. È l’unico momento della corsa intriso di tensione, ritmo, nervosismo. Tutti i migliori velocisti sono davanti con i loro “pesci pilota”. Il gruppo entra nel circuito ad alta velocità ai -2,4 km. Ai -1,600 cadono Guernieri e Jacobsen. Volatona sontuosa,Ancora una volta Van der Poel trascina Philipsen fino a 100 metri dalla linea d’arrivo e poi si sposta e lascia nel vento e nel trionfo ancora Philipsen.
Molto festeggiato al via Egan Bernal, colombiano, l’unico non europeo della storia ad aver vinto sia il Giro d’Italia (2021) sia il Tour de France. È tornato al Tour dopo 3 anni, felice come una Pasqua. Di più: miracolato. Ha rischiato di chiudere col ciclismo un anno e mezzo fa, esattamente il 23 gennaio 2022, quando nel corso di un allenamento, andò a tamponare un autobus fermo, riportando numerose fratture. Ora è di nuovo nella mischia intruppato nella corazzata Ineos , protetto da fior di corridori come Martinez, Pidcock, Kwiatkowski, Rodriguez, Castroviejo. Per la Colombia è un eroe. E la Ineos punta ancora su di lui.
Da Pau a Laruns di 162,7km. I primi 60 in pianura poi tre asperità di tutto rispetto. L’ultima, il Col de Marie Blanque (7.7 km all’8,6%), è a 18,5 km dal traguardo dei Pirenei Atlantici. Traguardo posto a 495 metri.
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