Jonah Lomu, creatina dietro la morte? Il compagno dice…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Marzo 2016 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA
Jonah Lomu (foto Ansa)

Jonah Lomu (foto Ansa)

ROMA – Secondo Joeli Vidiri, 42 anni, compagno di Jonah Lomu agli Auckland Blues, i problemi di reni che hanno minato la salute del campione neozelandese – costringendolo al trapianto nel 2004 – e che lui stesso sta vivendo sarebbero in relazione – o sarebbero stati accentuati – dall’uso regolare di creatina fatto nella franchigia a fine anni Novanta. Jonah Lomu è poi morto lo scorso novembre, a soli 40 anni.

La creatina è un supplemento alimentare regolarmente in commercio, che aiuta a sviluppare la massa muscolare e l’energia.

“Ci veniva dato un grosso contenitore di creatina – ha raccontato al Daily Telegraph Vidiri, che da ala ha anche conquistato due caps con la Nuova Zelanda -. Le istruzioni erano scritte sul retro e lo portavamo sempre con noi. Mescolavamo la creatina con l’acqua. Non ricordo quanto ne prendevamo, ma di sicuro prima e dopo ogni allenamento. Ne prendeva anche Jonah, anche se non troppa, perché assumeva già delle medicine per i suoi problemi con i reni. L’abbiamo assunta dal 1997 in poi. Eravamo buoni compagni di squadra, in spogliatoio ci sedevamo spesso vicini. Quando sei giovane non vedi l’ora di emergere, fai qualsiasi cosa per portare avanti la tua carriera di giocatore. C’era un sacco di pressione su di noi, perché dovevamo far bene. Avevamo appena iniziato a essere pagati, c’era il semiprofessionismo. Ora mi chiedo “Perché proprio noi?”. Non posso rispondere. Un sacco di gente mi ha parlato della creatina e questo mi fa pensare. Sarei contento se qualcuno tirasse fuori uno studio che facesse capire quali sono gli effetti della creatina. Vorrei saperlo perché servirebbe anche ai giovani, per capire se e come prenderla”.

Questa la replica di John Mayhew, ex medico degli All Blacks e stretto amico di Lomu. “Jonah aveva ricevuto specifiche avvertenze di non prendere creatina da me e dagli specialisti nefrologi che lo stavano curando – ha detto il medico, che a novembre aveva annunciato la morte dell’atleta -. All’epoca studiammo quali fossero le medicine che Jonah non poteva prendere. Crediamo che i problemi di reni che hanno minato la sua carriera siano iniziati ben prima che prendesse in mano un pallone, probabilmente dall’età scolare”.