Juve e Milan a braccetto. Tiene l’Udinese. Ok Napoli, Roma e Inter

Francesco Totti (LaPresse)

ROMA –  Juventus e Milan a braccetto, l’Udinese che non molla mentre la Lazio si scioglie sotto i colpi del Siena. Dietro continuano la loro costante risalita Inter e Roma. Mentre il Napoli, nel posticipo serale, asfalta 3-1 il Palermo di Bortolo Mutti.

Il posticipo, come gli anticipi del sabato, è senza storia. Il Napoli si presenta al Renzo Barbera con la voglia di rimontare e non perdere contatto con il vertice. I rosanero restano in partita per un tempo: all’intervallo, infatti, il punteggio è 1-0 per gli ospiti grazie al gol di Pandev.

Nella ripresa l’undici di Mazzarri dilaga: prima è Cavani a segnare con uno splendido tiro a giro da fuori. L’ex non esulta e il pubblico palermitano applaude. Subito dopo ci pensa Hamsik ad aumentare il divario. Alla fine arriva il gol di Miccoli, colpo di testa tanto bello quanto inutile. Mazzarri può brindare al rilancio, mentre in casa Palermo Zamparini deve iniziarsi a chiedere se il problema possa davvero sempre essere l’allenatore di turno. Non sembra così.

La Juventus fa il suo vincendo di misura sul campo del Lecce. A decidere è un gol nel primo tempo di Alessandro Matri, entrato poco prima dalla panchina per sostituire l’infortunato Quagliarella. Il Lecce paga un’amnesia difensiva e nel secondo tempo spinge sfiorando in più occasioni il pareggio. La difesa di Conte però tiene e la Juve porta a casa tre punti anche in una giornata non brillante. Sono quelli che, alla fine dell’anno, potrebbero fare la differenza.

Chi non sembra aver minimamente risentito della sosta è il Milan che, in attesa di Carlos Tevez, passa 2-0 su uno dei campi più difficili della serie A, quello dell’Atalanta. A decidere sono un gol di Ibrahimovic su rigore per atterramento di Pato (contestato dall’Atalanta) e quello di Boateng.  I rossoneri, però, danno la consueta sensazione di forza e solidità: la sosta non sembra averli minimamente appesantiti.

Nel primo anticipo, quello della fine del lungo digiuno natalizio, si inizia col botto che non t’aspetti. La Lazio terza in classifica va a fare visita a un Siena in difficoltà e torna a casa con quattro gol sul groppone e tante certezze di meno. Reja, va detto, ci mette del suo rinunciando a Hernanes per l’improponibile Cana. E quando prova a metterci una pezza è già finito il primo tempo con un 3-0 per i toscani e l’uomo in più. La sensazione, insomma, è che la Lazio sia rimasta in vacanza.

Alle 20:45 va in scena un’altra partita che finisce appena prima di cominciare. L’Inter di Claudio Ranieri non soffre la pausa e centra la quarta vittoria consecutiva con un eloquente 5-0 al Parma. La squadra ospite, però, ci mette del suo: arriva a San Siro fuori forma, sbilanciata e arrendevole. All’Inter bastano 20 minuti per fare i primi due gol. La novità sostanziale è che si rivedono i nomi di Pazzini e soprattutto Milito (due reti) nel tabellino dei marcatori. A completare il quadro un centro di Thiago Motta e del difensore Faraoni (gran tiro ma Mirante è tra lo spettatore e il complice).

Nel match di mezzogiorno e mezzo arriva un’altra scorpacciata, quella con cui l’Udinese consolida il suo terzo posto battendo 4-1 il Cesena di Arrigoni. Pronti via e i friulani sono già avanti grazie a una dormita della difesa del Cesena e il gol del solito Di Natale. Partita in discesa? No. Perché l’Udinese rallenta e il Cesena, senza strafare, si ritrova sull’1-1 grazie al gol di Eder. Nella ripresa, però, la squadra di Guidolin affonda e il Cesena prima vacilla e poi affonda. Ci pensano, in sequenza, Asamoah, Basta e ancora Di Natale che si riprende insieme a Ibrahimovic e Denis la testa della classifica dei cannonieri.

Tiene il passo delle prime anche la Roma che vince 2-0 con il Chievo. La notizia del giorno sono i due gol di Francesco Totti, celebrati con tanto di maglietta con la scritta “scusate il ritardo”. E’ vero, entrambi i gol sono arrivati su calcio di rigore. Eppure anche l’anno scorso, dopo un girone d’andata fatto di gol con il contagocce nel girone di ritorno è cambiata la musica. E con Osvaldo fermo ai box per due mesi almeno i gol del capitano per la Roma sono fondamentali. Il Chievo, per il resto, gioca una discreta partita difensiva ma non vede quasi mai il pallone. A fine gara il tabellino del possesso palla dava ai veronesi appena 15 minuti con il pallone tra i piedi. Troppo pochi anche se si gioca contro Luis Enrique.

A condurre il gruppone del centro classifica c’è ancora il Catania di Vincenzo Montella che oggi, però, torna da Bologna con due gol al passivo e neppure un punto nel carniere. I rossoblù trovano la vittoria per 2-0 grazie alle reti di Cherubin e di Di Vaio nel finale. In classifica il Bologna è ancora quartultimo a pari col Siena ma Parma e Chievo sono molto più vicine. Soprattutto è confortante il piccolo solco scavato con le ultime tre.

Le feste fanno invece bene alla Fiorentina di Delio Rossi che nonostante un Gilardino di meno e tutto un mercato ancora da fare  passeggia sul sintetico di Novara e vince comodamente per 3-0. La differenza, venuto meno il terminale offensivo la fa Jovetic mentre la ciliegina sulla torta la mette un altro uomo mercato (per giugno), quel Montolivo che rientra  nei piani per il futuro del Milan.

Insieme alla Fiorentina risorge anche il Cagliari che spazza via per 3-0 il timido ostacolo Genoa e lo aggancia in classifica. Per i sardi i gol portano la firma di Ibarbo Guerrero e Larrivey mentre il terzo sigillo è un’autorete di Granqvist. Per il Genoa è notte fonda e nel prossimo turno, a Marassi, arriva l’Udinese. Non sarà facile.

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