ROMA – In un anno e mezzo da presidente della Juventus, ”l’elemento che mi ha colpito di piu’ e’ la totale assenza di un sistema di governo e di regole che possa permettere al calcio di svilupparsi. Mi sono confrontato con un sistema in stallo che paghiamo col ranking Uefa e la difficolta’ a proporci in Europa come organizzatori di grandi eventi”.
Per Andrea Agnelli, intervistato dal Corriere della Sera,”al pari del Paese anche il sistema dello sport ha necessita’ di riformarsi”. Agnelli si dice a favore di una riduzione ”drastica” delle societa’ professionistiche.
”Sarei per allinearci alla Spagna, 40, 42. Quando uno fa dalla A alla B gia’ ha degli sconquassi, dalla B alla C non ne parliamo. Nella classifica della Lega Pro accanto a meta’ delle squadre c’e’ l’asterisco: 2, 3, 4 punti di penalizzazione. Non giustifico nessuno – sottolinea – ma quando si scommette sugli avvenimenti sportivi e io non ti pago lo stipendio, poi e’ piu’ facile rubare”.
Agnelli ribadisce la ”necessita’ di fare chiarezza su Calciopoli. ”Sono uscite delle notizie importanti, anche se da verificare. L’intervista pubblicata dal Corriere dello Sport ieri svela che l’inchiesta fu sommaria”, afferma.
”Non ci si rende conto di quello che ha determinato il 2006 per noi. Abbiamo richieste di risarcimento danni per circa 600 milioni di euro. Con la nostra siamo a quasi un miliardo che pende. Chiudere con ‘fu giustizia sommaria ci spiace’, come si voleva fare con il documento non firmato al tavolo del Coni, non e’ semplicissimo”. .