Juventus-Milan 2-1, rigore non c’era: video con la sentenza di Cesari

Juventus-Milan 2-1, rigore non c'era: video con la sentenza di Cesari
Juventus-Milan 2-1, rigore non c’era: video con la sentenza di Cesari su Mediaset Premium

TORINO – La Juventus ha vinto 2 a 1 contro il Milan con un rigore al 95′ che ha scatenato le proteste da parte dei rossoneri. Il rigore è stato assegnato a tempo di recupero scaduto, ma allungato per l’espulsione di Sosa, per un fallo di mano di De Sciglio.

Secondo la sentenza di Graziano Cesari, ex arbitro internazionale, il rigore non c’era da regolamento perché la distanza tra Lichtsteiner e De Sciglio era troppo ravvicinata e non c’è il criterio della volontarietà nel tocco con la mano.

“Tutti si ricordavano dell’ultimo rigore che mi aveva parato Donnarumma, per fortuna questa volta ho tirato meglio. Le polemiche finali? Siamo abituati, vorrei vedere se qualcuno parlerà del rigore che Zapata ha fatto nel primo tempo. Bisogna essere più onesti: quando capita a noi, continuiamo a lavorare e basta”.

Così Paulo Dybala, commenta a Mediaset premium, l’episodio del rigore della vittoria alla Juve sul Milan. “I milanisti – dice – sono 6 anni che si lamentano con la Juve, usino altri metodi, non lamentarsi con l’arbitro”.

Anche dai microfoni di Sky Paulo Dybala ha ribadito che a suo giudizio il rigore della Juve c’era. “Nel primo tempo – ha sottolineato l’argentino – ce n’era uno su di me di Zapata, e vediamo se adesso lo diranno. Su quello che ci hanno dato c’era l’arbitro a 50 centimetri e se l’ha fischiato vuol dire che c’era”.

“E’ stata una partita bella e difficile – ha aggiunto Dybala -, con due squadre che giocavano al calcio. Per fortuna abbiamo trovato i tre punti, che contro queste squadre valgono ancora di più perchè danno un bel segnale alle altre. La storia della Juve dice che questa società vuole vincere tutto, e anche noi”.

Poi un annuncio: “il mio contratto? sicuramente voglio restare qui e dopo la sosta ci sarà una novità”.

Juventus-Milan 2-1, rigore non c’era: video con la sentenza di Cesari.

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