ROMA – Ancora ai ferri corti il rapporto tra la Juventus e La Gazzetta dello Sport. Gli strascichi della vicenda Buffon ancora non sono stati cancellati e quello che è avvenuto nelle ore che precedono il match Juventus-Pescara ne è la prova.
A due giornalisti della Gazzetta, accreditati alla conferenza di Massimiliano Allegri e ad assistere al match casalingo, è stato infatti negato l’ingresso in tribuna stampa. Questo rifiuto è legato alla frase che Buffon avrebbe detto in seguito al pareggio casalingo con il Lione che il giornale sostiene essere: “In serie A si scansano, in Europa no”.
La società e il portiere hanno categoricamente smentito tale affermazione e da qui è nato il diverbio che sembra essere ancora in atto. La Gazzetta in una nota ufficiale si esprime così sul negato ingresso dei suoi giornalisti, affermando che:
Il quotidiano parla di
“una scelta pericolosa adottata nei confronti della Gazzetta da parte della Juventus: scegliersi i giornalisti. Avete letto bene. La società bianconera ha rimandato al mittente la richiesta di accredito per due nostri colleghi, designati a coprire la gara di stasera col Pescara. Secondo il club campione d’Italia, il diritto di cronaca sarebbe garantito dal fatto che ne lasciano passare altri, indicati a inizio stagione dalla nostra Direzione per avere (come accade con tutte le altre grandi squadre) delle tessere stagionali. Solo quelli sono ospiti graditi, gli altri no”.
“E per le prossime gare, ci hanno fatto sapere tramite mail, valuteranno il da farsi di volta in volta. Insomma, un fatto gravissimo, contrario a ogni logica di democrazia e di rapporti tra stampa e club. Per questa ragione abbiamo informato i nostri rappresentati nazionali e ci aspettiamo il rapido intervento di Lega di A, Federcalcio e Coni. E’ incredibile che la Juve si comporti come un club di cortile – attacca la ‘Gazzetta’ – infischiandosene delle regole anche di fronte al richiamo e al tentativo di mediazione effettuato dall’Unione stampa sportiva italiana”.
“Come mai, allora, questo attacco alla Gazzetta? Ci sono forse altre ragioni? Ecco, se ci fossero invitiamo la società bianconera a farle valere nelle sedi opportune, davanti a un giudice che nel caso ascolterà testimoni, valuterà le prove, decidendo infine da che parte sta la ragione- è la sfida del quotidiano rosa – Rifiutare l’ingresso di qualunque giornalista, invece, è inaccettabile. E soprattutto ci tocca fare cattivi pensieri: il metodo è quello classico della rappresaglia che evoca scenari di conflitti ben più drammatici rispetto al pallone, seppur milionario. Nel frattempo, resta ferma la volontà dell’intera Gazzetta di continuare a informare i lettori nel modo migliore e attraverso i cronisti scelti da noi. Non certo dalla Juventus. E lo faremo anche stasera”.