ROMA – Milan-Juventus: segui la diretta live della finale di Coppa Italia con Sportal su Blitz. Con la diretta testuale di Sportal potrai seguire con aggiornamenti in tempo reale Milan-Juventus, calcio d’inizio alle 20.45 allo Stadio Olimpico di Roma, tutto esaurito con 67.132 spettatori paganti per 4 milioni di euro di incasso. La partita, finale della Coppa Italia Tim 2015-16, sarà trasmessa in diretta su Raiuno e su Raisport 1 (canale 57 del digitale terrestre, 227 della piattaforma Sky). Milan-Juventus sarà visibile anche in diretta streaming sul sito di Raiuno e su quello di Raisport 1.
Milan-Juventus: formazioni, arbitro e quote. Milan (4-3-3): 99 Donnarumma, 96 Calabria, 17 Zapata, 13 Romagnoli, 2 De Sciglio, 16 Poli, 18 Montolivo, 27 Kucka, 10 Honda, 70 Bacca, 28 Bonaventura (1 Diego Lopez, 32 Abbiati, 33 Alex, 5 Mexes, 25 Simic, 91 Bertolacci, 73 Locatelli, 4 José Mauri, 45 Balotelli, 72 Boateng, 9 Luiz Adriano, 19 Niang). All.: Brocchi.
Juventus (3-5-2): 25 Neto, 24 Rugani, 15 Barzagli, 3 Chiellini, 26 Lichtsteiner, 18 Lemina, 11 Hernanes, 10 Pogba, 12 Alex Sandro, 21 Dybala, 17 Mandzukic (1 Buffon, 34 Rubinho, 20 Padoin, 33 Evra, 27 Sturaro, 22 Asamoah, 37 Pereyra, 16 Cuadrado, 7 Zaza, 9 Morata). All.: Allegri.
Arbitro: Rocchi di Firenze. Quote Snai: vittoria Juventus 1.30, vittoria Milan 3,20.
Niente è impossibile, neanche tra un Milan all’ultima spiaggia e una Juventus che sembra imbattibile quando decide di voler vincere. Alla vigilia della finale di Coppa Italia di domani all’Olimpico, la sintesi perfetta del momento rossonero la offre Cristian Brocchi: “Nella vita nulla è impossibile”, dice a denti stretti a chi gli chiede quante chance avrà di alzare il trofeo. Il tecnico rossonero, la cui grinta da giocatore era nota a tutti, invita a prendere da esempio lo spirito bianconero: “Le migliori squadre sono quelle che hanno pochi punti deboli, lavorano da squadra e hanno ferocia e mentalità di un certo tipo. La Juve ne ha, altrimenti non avrebbe fatto il cammino che ha fatto quest’anno”. “Conterà lo spirito e la voglia di darsi una mano con i compagni – aggiunge Brocchi -, la Juve si aiuta sempre e gioca sempre da squadra”.
Un Brocchi che ancora non ha certezze per il suo futuro ma che precisa: “Per me conta solo la finale. Normale che io sarei felicissimo di continuare la mia avventura al Milan, ma in questo momento non è importante. Conta solo che la squadra domani si giochi la finale Coppa Italia. Se non sarò qui l’anno prossimo, avrò comunque vissuto l’emozione di aver allenato il Milan che è qualcosa di meraviglioso”. Anche se tiene a sottolineare il fatto che “in caso di vittoria non bisogna dire che la stagione è stata positiva, perché di negatività ce ne sono state e bisognerà lavorare dopo affinché non si ripetano certe situazioni che ti riducono a giocarti all’ultima partita qualcosa di importante”. Nessun litigio sul ritiro anticipato a Milanello: “Se ne dicono tante… È stata una proposta, non c’è stata nessuna discussione”, assicura.
E a Riccardo Montolivo che poco prima si diceva sicuro che “in settimana ci siamo allenati bene”, il tecnico chiosa con ironia: “In questa settimana ho visto nei giocatori uno sguardo diverso, si sono allenati bene ma non mi faccio fregare più. Anche prima della Roma si erano allenati bene e poi è successo quello che è successo…”. Proprio il capitano, tuttavia, assicura: “Abbiamo una grande opportunità, l’ultima prova d’appello per il gruppo di dimostrare che abbiamo qualità e possiamo far parte di questa squadra. Dobbiamo parlare con il campo, non a parole. Io credo in questo gruppo, possiamo dimostrarlo agli altri e a noi soprattutto. Credo che la Juve parta favorita, ma abbiamo diverse armi che gli possono fare male”.
La novità più importante di campo è il ritorno di Bonaventura in attacco (“Senza di lui non abbiamo potuto cambiare tanto”, precisa Brocchi), che agirà sulla stessa linea offensiva di Honda e Bacca. In difesa, oltre a Donnarumma tra i pali (la porta chiusa rossonera in Coppa Italia è imbattuta da 220′), largo ai giovani Romagnoli e Calabria.
Serve una “Juve tosta” per un’impresa che avrebbe dello “straordinario” la doppietta campionato-Coppa Italia che bissi quella dello scorso anno: lo ha detto il tecnico Massimiliano Allegri, alla vigilia della finale con il Milan. “Non dovremo essere presuntuosi e superficiali, ma giocare invece una gara tosta da grande squadra, con entusiasmo, voglia ed equilibrio. Le finali si giocano per vincerle, ma serve anche un pizzico di fortuna”.
Il tecnico della Juventus, in conferenza stampa, ha sottolineato che “è l’ultima partita della stagione e noi abbiamo il dovere di cercare di vincerla perché sarebbe una cosa straordinaria visto che nessuno è mai riuscito a conquistare per due volte di seguito campionato e Coppa Italia“.
Vincere la finale contro il Milan, per essere l’unica squadra italiana a centrare la doppietta campionato-Coppa Italia in due stagioni consecutive, ed “entrare nella storia”. Paul Pogba pensa in grande per la sua Juventus. “Le finali si devono vincere e noi dobbiamo farlo – dice il centrocampista bianconero che questa sera è volato con il resto della squadra nella Capitale – il passo successivo è vincere la Champions”. “Dobbiamo essere molto umili, forti di testa – osserva il francese – perché una finale è una finale e non sempre, in queste partite, vince la squadra più forte. Il Milan non verrà a Roma per lasciare vincere la Juventus. Sarà una partita difficile e non si sa chi vincerà: se riusciremo a essere forti di testa e sul campo, possiamo alzare anche questo trofeo”.
La differenza di valori è sotto gli occhi di tutti, resa ancora più impietosa dal finale di stagione rossonero: eppure in casa Juventus sono consapevoli che per alzare il terzo trofeo stagionale dopo la Supercoppa e lo scudetto, servirà una prova maiuscola. Proprio Pogba sarà uno dei punti di riferimento per la squadra di Allegri. Partita dopo partita il centrocampista francese è cresciuto, facendo dimenticare grandi campioni del recente passato: “Quest’anno sono cresciuto molto – ammette il bianconero – con le partenze di Pirlo e Vidal mi sono sentito più responsabilizzato anche in fase di conclusione. Ho fatto più gol e assist in Europa e sono contento per questo: posso essere ancora più decisivo per la squadra e fare ancora di più anche a livello di leadership”.
Il concetto di “crescita” può essere esteso anche ai risultati della Juventus, alla ricerca della definitiva consacrazione in Europa: “Cresce di più? Per me significa andare in Champions e vincerla. Il Pallone d’Oro? Non posso deciderlo io, devo ancora lavorare tanto per provare a vincerlo”. Tra le chiavi della grande stagione bianconera non si può scordare l’apporto della “linea verde”: intesa in campo ma anche fuori dal campo, dove i giovani bianconeri hanno cementato un rapporto già solido di suo: “Con Dybala sono molto unito – conferma Pogba – lo sento come un fratello, è del 1993 esattamente come me. La nostra esultanza? È nato tutto in modo istintivo, lo abbiamo creato dal nulla”.
Vincendo la finale di coppa Italia, il Milan può aggiornare la bacheca dopo cinque anni e soprattutto tornare in Europa dopo due stagioni. Silvio Berlusconi ha voluto chiarire a tutti i suoi giocatori l’entità della posta in palio nella sfida contro la Juventus, 90 minuti (salvo supplementari e rigori) che possono aiutare a mettersi alle spalle le tante amarezze del recente passato e guardare con meno pessimismo a un futuro ora piuttosto incerto.
“La vittoria della coppa Italia darebbe un significato nuovo alla stagione. Bisogna dare tutto quello che si ha dentro e anche di più” è stata l’esortazione di Berlusconi alla squadra nella sala da pranzo di Milanello (dove mancava dall’11 marzo). Al suo fianco come sempre l’ad Adriano Galliani e per la prima volta Cristian Brocchi, l’allenatore che poco più di un mese fa ha ricevuto il mandato di giocare bene e con due punte ma è pronto a rispolverare il 4-3-3 e un atteggiamento più accorto per battere la Juventus e provare ad allungare il proprio futuro rossonero.
Ma di tattica e panchina il presidente non ha parlato ai giocatori, partiti nel pomeriggio per Roma assieme a Galliani e all’altro ad, Barbara Berlusconi, che ha voluto così confermare la vicinanza della proprietà alla squadra. Nel suo discorso motivazionale di circa dieci minuti, l’ex premier ha garantito la sua presenza all’Olimpico (“Non posso scendere in campo con voi ma sarò in tribuna”) e sottolineato che vincere la finale “sarebbe un risultato troppo importante per voi e anche per il Milan per conquistare l’ingresso diretto in Europa, il nostro habitat naturale. E ci permetterebbe di conquistare il 29mo trofeo in 30 anni”. Con la chance di fare cifra tonda nella Supercoppa italiana, in inverno sempre contro la Juventus. “Vincendo anche quella arriveremmo a 30 trofei in 30 anni”.
Potrebbe essere il traguardo ideale da tagliare prima di fare un passo indietro. Ma la finale di coppa Italia sarà comunque l’ultima partita di un’era se, come le parti si augurano, entro luglio andrà a buon fine la trattativa fra Fininvest e la cordata cinese di 7-8 investitori che punta al 70% del club, per completare la scalata nel giro di due anni. Nell’ambito della due diligence, i cinesi stanno analizzando conti e dinamiche del club, facendo colloqui a Casa Milan con tutti i capi reparto, attraverso il proprio consulente Nicholas Gancikoff, della Sports Investment Group. La prossima settimana sarà molto delicata. A fine mese è prevista una sorta di tagliando al negoziato in esclusiva di 30-40 giorni avviato il 10 maggio. I temi chiave restano governance, struttura economico-finanziaria dell’operazione, composizione e garanzie finanziarie dell’intera cordata. Risolti questi aspetti, il consorzio dovrebbe svelare tutti i propri soci a Fininvest, che al momento ne conosce solo alcuni. E qualcuno di loro potrebbe presentarsi a San Siro sabato prossimo per la finale di Champions League.