Juventus super: il nuovo stadio l'arma segreta

Pubblicato il 11 Settembre 2011 - 18:00 OLTRE 6 MESI FA

Torino – Alla vigilia aveva chiesto una bolgia, Antonio Conte. E il pubblico lo ha accontentato, trasformando il nuovo stadio in quel fattore in piu' in grado di spingere la Juve. Poi, va detto, i bianconeri hanno dato modo ai tifosi, spazzando via il Parma con quattro gol e una prestazione praticamente perfetta, di trasformare l'esordio nel nuovo impianto, in un trionfo.

''Devo ringraziarli – sottolinea l'allenatore juventino -, oggi abbiamo avuto la dimostrazione che dire che loro sono il dodicesimo uomo in campo non e' un luogo comune. Ora mi auguro che tra noi e i tifosi si crei una simbiosi che duri per tutto il campionato''. L'impressione e' che anche lo stadio abbia vinto insieme alla Juve. L'effetto acustico e' stato davvero notevole per i giocatori con i fan a ridosso del terreno di gioco. Una carica in piu' per una squadra che aveva la necessita' di iniziare con il piede giusto dopo due deludenti stagioni e una dose di pressione ulteriore per gli avversari. ''E' stato bellissimo – conferma Andrea Pirlo, il migliore in campo -, regge sicuramente il confronto con San Siro.

Gia' giovedi' sera avevamo ammirato lo stadio, oggi abbiamo avuto la conferma che anche gli avversari possono intimorirsi''. Il controcanto arriva invece da Pietro Leonardi. ''Se i giocatori si intimoriscono per un impianto allora non devono giocare in nessuno stadio – sostiene l'amministratore delegato del Parma -. Siamo in serie A, non arriviamo dai dilettanti''. Sara', ma i primi novanta minuti nell'avveniristica arena bianconera, sono stati una bella esperienza di come dovrebbe essere una domenica allo stadio. Con il pubblico vicinissimo al campo, le panchine inserite nella tribuna, la passione debordante ma corretta dei tifosi, con l'urlo del pubblico amplificato dall'architettura dello stadio. Anche il giocatore che si alza dalla panchina per fare riscaldamento o quello che si avvia alla bandierina per battere il calcio d'angolo non puo' rimanere indifferente al boato del pubblico che si alza ad incitarlo ed e' a pochi metri. Accade a Pirlo, ma anche all'ultimo arrivato Giaccherini, cosi' come a Vucinic quando toglie la pettorina per entrare in campo. Marchisio segna e corre sotto la tribuna a stringere le mani ai tifosi. Come in Inghilterra, tutto molto bello.