Kobe Bryant, la ricostruzione dell’incidente: elicottero volava “a vista” per la fitta nebbia, poi lo schianto

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 27 Gennaio 2020 - 19:53 OLTRE 6 MESI FA
Kobe Bryant, la ricostruzione dell'incidente: elicottero in "volo a vista" per la fitta nebbia, poi lo schianto

Kobe Bryant, la ricostruzione dell’incidente: elicottero in “volo a vista” per la fitta nebbia, poi lo schianto (foto ANSA)

ROMA – Alla base dello schianto dell’elicottero di Kobe Bryant, in cui oltre al campione di basket, sono morte altre otto persone, c’è quasi sicuramente la nebbia. Una situazione ambientale in cui volare aveva necessitato di una speciale autorizzazione ottenuta dal pilota. È quanto si apprende dalle conversazioni tra il pilota e un addetto al controllo del traffico aereo dello scalo di Burbank che sono state pubblicate sul sito specializzato LiveATC. Un via libera che a questo punto sarà al centro dell’inchiesta che dovrà far luce sulle cause dell’incidente.

Le indagini dell’autorità americana per l’aviazione, della Sicurezza dei trasporti aerei e dell’Fbi, sono ancora in corso ma le prime indicazioni sono chiare. Secondo quanto riportano Tmz e Slate, citando fonti della polizia e basandosi sui dati di Flightradar, la visibilità infatti era estremamente ridotta a causa della nebbia.

L’aeroporto internazionale di Los Angeles aveva ritardato diversi voli. E per lo stesso motivo, la polizia aveva lasciato a terra il supporto aereo. Un portavoce della polizia, citato dalla Cnn, ha affermato che “le condizioni meteo non rispettavano gli standard minimi per volare”. I dati del tracker mostrano che l’elicottero di Kobe, un Sikorsky S-76B, aveva riscontrato per la prima volta problemi meteorologici nell’area sopra lo zoo di Los Angeles. Ha sorvolato la zona almeno 6 volte a un’altitudine molto bassa – circa 268 metri – forse in attesa che la nebbia si schiarisse.

Il pilota – scrive Tmz – ha contattato la torre di controllo dell’aeroporto di Burbank intorno alle 9.30 (ora locale, le 18.30 in Italia) e la torre era a conoscenza del fatto che il pilota stava girando in tondo da circa 15 minuti. Il pilota alla fine si è diretto a Nord lungo la Statale 118 prima di svoltare a Ovest e seguire l’autostrada 101 intorno a Woodland Hills, in California. Verso le 9.40 – con le nebbia che si faceva ancora più fitta – l’elicottero ha virato a Sud. La scelta si è rivelata fatale perché si sono indirizzati verso un’area montuosa. Il pilota è salito improvvisamente di quota da circa 365 metri fino ai 609 metri. Tuttavia, pochi istanti dopo – verso le 9.45 – si sono schiantati contro una collina a 518 metri d’altezza. I dati del tracker mostrano che stavano volando a circa 298 km/h. 

L’elicottero, poco prima dello schianto, operava seguendo le Visual flight rules (Vfr), cioè le regole di volo a vista: il ragionamento alla base è quello di muoversi in aria accertandosi da un lato di vedere cosa c’è intorno, ma anche di essere visti. Tra i comportamenti previsti da parte del pilota c’è anche quello di separarsi dagli ostacoli sulla superficie. Gli elicotteri, secondo le regole Vfr, possono operare con visibilità in volo inferiore a 1.500 metri, ma non inferiore a 800 metri.

I primi a chiamare i pompieri sono stati alcuni escursionisti in mountain bike che avevano assistito all’incidente. Le fiamme, sprigionate dopo lo schianto, hanno reso ancora più complicato l’intervento dei soccorsi. Bryant usava lo stesso elicottero quando ancora giocava con i Lakers. L’ultimo suo viaggio era per portare la figlia Gianna, 13 anni, a una partita. La leggenda del basket preferiva l’elicottero “per evitare il traffico di Los Angeles” e perché “in auto stava poco comodo”.

Solo nell’ultima settimana, l’aveva usato diverse volte. Sikorsky, una consociata di Lockheed Martin, produce anche veicoli per i militari. L’azienda commercializza il Sikorsky S-76 a dirigenti di aziende per il trasporto privati, sebbene sia utilizzato anche per missioni di ricerca e salvataggio.

In genere costa circa 13 milioni di dollari, può trasportare fino a 12 passeggeri, è dotato di due motori turboshaft e ha un’autonomia di 760 chilometri. Più di 178 clienti tra aziende e Vip usano attualmente elicotteri Sikorsky S-76, così come diversi capi di Stato. Un Sikorsky S-76 si schiantò in Canada nel 2013, così come un altro in Turchia nel 2017. Il sito Web dell’azienda, tuttavia, sottolinea che l’elicottero ha “piu’ di 7,4 milioni di ore di volo sicuro e di successo”. (fonte AGI)