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La caduta del Girondins de Bordeaux: la ripartenza in quarta divisione dopo la bancarotta

I Girondins de Bordeaux, uno dei club più titolati e storici di Francia, si trovano ora in una situazione inaspettata: relegati nella quarta divisione, il National 2. Questo declino rappresenta una caduta vertiginosa rispetto ai loro giorni di gloria, quando stelle come Alain Giresse, Jean Tigana negli anni ’80 e Zinedine Zidane negli anni ’90 guidavano la squadra ai vertici del calcio francese.

La crisi finanziaria

Il tracollo del club è principalmente dovuto a una gestione finanziaria disastrosa, con perdite enormi accumulate nel corso di vari anni e sotto diversi proprietari. I Girondins hanno speso ben al di sopra delle proprie possibilità, accumulando debiti che alla fine hanno portato alla loro retrocessione prima in Ligue 2 due anni fa e ora nella quarta divisione.

Le difficoltà economiche erano evidenti già da anni: nel 2021, il club ha rischiato di essere ulteriormente retrocesso dalla DNCG, l’ente di controllo finanziario del calcio francese. Dopo vari tentativi falliti di risalire in Ligue 1, Bordeaux ha presentato un’istanza di amministrazione controllata quest’estate e ha rinunciato alla sua licenza di club professionistico.

La chiusura dell’accademia e il fallimento

Una delle conseguenze più drammatiche della crisi finanziaria è stata la chiusura dell’accademia giovanile del club, famosa per aver formato talenti come Aurélien Tchouameni e Jules Koundé, ora in Nazionale francese. Questo segna un duro colpo per il futuro del club, privato di una delle sue fonti principali di giovani talenti.

In agosto, sembrava ci fosse una speranza di salvezza grazie a un potenziale acquisto da parte dei proprietari del Liverpool, il gruppo Fenway Sports Group. Tuttavia, i negoziati sono falliti a causa dei costi legati all’utilizzo dello stadio Matmut Atlantique e delle difficoltà economiche generali del calcio francese.

tifosi del bordeaux
La caduta del Girondins de Bordeaux: la ripartenza in quarta divisione dopo la bancarotta (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Caos e improvvisazione

La nuova realtà del Bordeaux è ben rappresentata da una scena surreale ripresa da Canal+, in cui l’allenatore Bruno Irles discuteva di potenziali acquisti con il suo assistente mentre guidava in autostrada, fermandosi poi in una stazione di servizio per fare ricerche sul laptop. In quel momento, il Bordeaux era così disperato da cercare di completare il numero minimo di giocatori necessari per evitare di dover rinunciare alla prima partita della stagione contro il Poitiers.

L’improvvisazione ha portato all’ingaggio di ex giocatori come Cedric Yambere e Younes Kaabouni, persino il ritorno temporaneo di Rio Mavuba, ex nazionale francese e prodotto del vivaio di Bordeaux, e del difensore Paul Baysse, che sono brevemente usciti dal ritiro per aiutare il club.

Tensioni tra i tifosi e il futuro incerto

Un ulteriore segno del caos che regna attualmente al club è la divisione tra i gruppi di tifosi. Il gruppo Ultramarines è accusato dal collettivo North Gate di essere troppo indulgente nei confronti del proprietario Gerard Lopez, un imprenditore spagnolo-lussemburghese che ha preso il controllo del club nel 2021. Sotto la sua gestione, Bordeaux è precipitato di tre divisioni, e la crisi finanziaria del club è rimasta critica.

Le proteste contro la gestione di Lopez si sono intensificate, con manifestazioni sostenute da ex giocatori e dalla politica locale, tra cui il sindaco Pierre Hurmic. Nonostante Lopez abbia ammesso di aver commesso errori, molti tifosi chiedono la sua uscita per dare una nuova speranza al club.

Speranza nei “soci”

Un gruppo di tifosi ha cercato di prendere il controllo della situazione lanciando un progetto di soci, ispirato ai modelli di proprietà dei tifosi in Spagna e Germania. Il gruppo ha raccolto quasi 250.000 euro con l’intento di proteggere il club da ulteriori gestioni scellerate.

Attualmente il Bordeaux è al terzultimo posto in classifica. La lunga risalita, quindi, per ora sembra ancora lontana.

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