Donne d’Italia: mai così forti, ambiziose, vincenti. I cinque ori conquistati (finora) nei Giochi della parità testimoniano una forza che nasce dal sacrificio e dalla loro proverbiale dedizione. Il medagliere parla chiaro. I nove ori fin qui incassati dall’Italia, tre li hanno conquistati gli uomini, uno è misto (Gabriele Rossetti-Diana Bacosi) e ben 5 sono arrivati grazie alle prestazioni mostruose delle azzurre (scherma, judo, tennis).
Il quinto oro lo ha conquistato la genovese Alice D’Amato, classe 2003. Oro puro e storico. Alice magica nella trave: è il primo titolo di una italiana. Ha completato la festa la piccola Manila Esposito, 17 anni, la più giovane dei 402 azzurri che compongono la spedizione italiana. Manila ha vinto anche un argento a squadre e un bronzo. Una napoletana da copertina. Bellissima la favola di Alice: cresciuta nella Andrea Doria di Genova oggi vive a Brescia.
È passata dalla danza acrobatica all’oro di Parigi e ha dedicato il suo trionfo alla sorella gemella Asia e al papà Massimo, vigile del fuoco, scomparso un paio di anni fa. Ha detto Alice: ”Papà era orgoglioso di noi. Asia ed io siamo andate avanti per lui. Quando è mancato pensavo che non ce l’avrei fatta, ma il dolore mi ha fortificato e la ginnastica mi ha aiutato a superare le difficoltà. Penso che mio papà da lassù faccia tantissimo per me è per Asia”.
A Genova è rimasta mamma Elena, parrucchiera. Le bimbe Alice ed Asia praticavano danza acrobatica, ed erano così brave che l’insegnante le ha dirottate alla Polisportiva storica di Genova (130 anni di età). E nella palestra di viale Aspromonte è esploso tutto il loro immenso talento.
Sono state le prime a salire sul podio più alto di Parigi. Un trionfo firmato da Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria. Trionfo arrivato tra l’altro contro la Francia padrona di casa.
Li hanno firmati la judoka Alice Bellandi, la cagliaritana Marta Maggetti nel windsurf e la coppia Errani-Paolini nel tennis. Imprese storiche. E pensare, come ha detto Elisabetta Esposito, che all’inizio sembrava una olimpiade tutta declinata al maschile. Le prime 7 medaglie sono arrivate da uomini, tra queste anche i due ori di Martinenghi e Ceccon.
Poi sono salite in cattedra le donne con gare fantastiche che hanno portato a risultati incredibili. Dice la ginnasta Vanessa Ferrari:” Sono momenti che fanno bene allo sport e, come accadde con i miei successi di allora, oltre a quello di Tokyo, questi risultati unici sono sicura che avvicineranno alla ginnastica artistica sempre più persone, pubblico e praticanti.
Imprevisto l’oro di Diana Bacosi nello “skeet misto” insieme al fiorentino Gabriele Rossetti. Il loro tiro al volo è un’altra favola che ha regalato Parigi. Hanno battuto gli Stati Uniti all’ultimo piattello (45-44) grazie non solo al loro indiscusso talento con cui hanno piegato le 81 Nazioni iscritte a soprattutto ad una forza mentale semplicemente gigantesca. Indimenticabili gli ultimi quattro piattelli centrati da Diana. Anche i favoriti USA sono rimasti di sasso.
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