L’ultimo turno di Serie A ha visto un ritorno delle polemiche arbitrali. Durante l’undicesima giornata del campionato, ci sono stati vari episodi che hanno scatenato critiche nei confronti degli arbitri e soprattutto del VAR.
Ha generato qualche discussione la decisione arbitrale di Abisso di annullare un gol all’Udinese segnato da Keinan Davis nel corso della partita poi persa 0-2 contro la Juventus. Al termine del match il centravanti inglese ha ammesso la propria colpevolezza nella situazione del gol, nel corso dell’intervista post con Dazn: “Sul gol annullato ho spinto leggermente Gatti contro il portiere, era fallo. È successo perché avevo fame di segnare, ma non ci sono riuscito in modo regolare”.
Al 7′ il Monza segna con Mota Carvalho, ma l’arbitro annulla la rete per una leggera trattenuta di Bondo su Theo Hernandez. Pur avendo visto il contatto, l’arbitro lascia proseguire l’azione e interviene solo dopo il gol, provocando le proteste della squadra brianzola. La trattenuta c’è stata e per questo il VAR non poteva farci niente perché la valutazione sull’intensità del contatto può farla solo l’arbitro e ha lasciato che prevalesse la sua decisione.
Il gol del 2-1 del Verona, siglato da Magnani, ha suscitato moltissime proteste. Magnani si infila tra Dovbyk e Ndicka e batte Svilar, ma il difensore del Verona rifila una vera e propria gomitata in faccia a Ndicka. Nel mentre c’è Kastanos che ostacola Svilar, ma per l’arbitro è tutto ok. Nessun richiamo dal VAR. Grandi proteste dalla panchina della Roma, compresa quella di Michele Salzarulo, match analyst di Juric, che una volta fischiata la fine del primo tempo era andato dall’arbitro Marcenaro per mostrargli le immagini della gomitata. È stato espulso per questo episodio.
Il Venezia trova il pari ma il VAR annulla la rete a partita finita. All’ultimo affondo Sverko arriva sul cross di Haps saltando su Bisseck e segnando il gol del pareggio. Ferrieri Caputi assegna la rete, il VAR però constata il tocco di mano, con il polso e il gol viene annullato dopo il triplice fischio dell’arbitro.
Su Dazn, l’ex arbitro Luca Marelli ha commentato: “Non se ne accorge neanche Sverko, inizialmente non si accorge neanche del gol. Ci sarebbe stato comunque da discutere sul salto ai danni di Bisseck, ma c’è il tocco di mano che toglie ogni dubbio. La rete non può essere convalidata perché il tocco avviene nell’immediatezza: subito dopo c’è stato un doppio tocco, primo di Sverko e poi di Bisseck. È stata annullata senza on field review, perché è una valutazione oggettiva. Non si può toccare con la mano e subito segnare una rete, a prescindere dalla volontà. Non è rete”.
Si è parlato e si continua a parlare del rigore assegnato alla Lazio. La difesa che Zortea volesse semplicemente calciare il pallone senza accorgersi dell’arrivo di Luca Pellegrini non regge: se fosse così, tanti falli non sarebbero punibili. Sul piano tecnico, l’episodio rimane dubbio. Il difensore della Lazio entra a contrasto con il piede teso, e Zortea colpisce sia il pallone sia l’avversario. Si potrebbe parlare di gioco pericoloso da parte di Pellegrini? In realtà, se il giocatore rossoblù non avesse tentato il tiro, il contatto non sarebbe avvenuto. Una situazione complessa che rende difficile l’intervento del VAR; Ayroldi ha deciso per il rigore, ma le interpretazioni restano controverse.
Poi i due rossi per il Cagliari in circa 13 secondi: il primo (doppio giallo) per Mina, non si capisce cosa succeda con Castellanos che va a terra (con molta facilità). Protesta anche Adopo, troppo. Anche per lui rosso, diretto.