La Serie A ha vissuto uno dei peggiori weekend in termini di polemiche arbitrali degli ultimi anni. Durante l’ottava giornata del campionato, diversi episodi controversi hanno scatenato un’ondata di critiche, portando addirittura a mettere in discussione l’utilità del VAR. Errori e interpretazioni incoerenti sono stati protagonisti, facendo emergere una forte insoddisfazione sia tra i club che tra i tifosi.
Durante questo fine settimana, diversi episodi hanno suscitato polemiche. Si sono visti ben tre cartellini rossi “al limite”, una gomitata a palla lontana non sanzionata, un rigore assegnato senza una chiara evidenza del contatto, e diversi gol annullati per decisioni borderline. La mancanza di uniformità tra le diverse direzioni di gara è diventata evidente, e gli errori sembrano essersi susseguiti senza una logica precisa, alimentando critiche sull’efficacia e la gestione del VAR.
Uno degli episodi più discussi è stato il cartellino rosso assegnato a Tijjani Reijnders del Milan durante la partita contro l’Udinese. L’arbitro Chiffi ha espulso il centrocampista olandese per aver impedito una chiara occasione da gol (DOGSO), nonostante Reijnders avesse cercato chiaramente di evitare il contatto con Lovric. Inoltre, è stato annullato un gol all’Udinese per un fuorigioco di pochi millimetri, inizialmente considerato passivo e poi diventato attivo senza influire realmente sull’azione difensiva del Milan.
La partita tra Juventus e Lazio ha visto un altro caso controverso legato al DOGSO. Alessio Romagnoli è stato espulso per un intervento su Kalulu. L’arbitro Sacchi, ben posizionato, ha giudicato l’intervento regolare in un primo momento, ma il VAR è intervenuto modificando la decisione. Questo episodio ha sollevato ulteriori polemiche sulla coerenza nelle valutazioni da parte del VAR.
Un altro episodio che ha scatenato polemiche riguarda la mancata espulsione di Douglas Luiz per una gomitata a palla lontana su Patric della Lazio. Nonostante le immagini televisive mostrassero chiaramente l’infrazione, il VAR, con al monitor uno degli arbitri più esperti, Di Paolo, non è intervenuto. Questo ha sollevato forti dubbi sulla capacità del VAR di garantire giustizia ed equità in episodi così evidenti.
Un altro episodio ha riguardato il rigore concesso al Napoli nella partita contro l’Empoli. Il contatto tra Anjorin e Politano in area è stato giudicato leggero, ma sufficiente per assegnare il rigore. Il ds dell’Empoli, Pietro Gemmi, ha criticato apertamente la decisione, sostenendo che episodi del genere erano stati definiti come “rigorini” che non avrebbero dovuto essere più fischiati dall’AIA, alimentando ulteriormente la discussione sulla coerenza del VAR.
Stesso episodio ma diversa interpretazione solo due settimane fa in Monza-Roma, quando Kyriakopoulos aveva pestato chiaramente un piede a Baldanzi per poi franargli addosso. In quell’occasion né l’arbitro, né il VAR avevano ravvisato un possibile fallo e conseguente rigore per i giallorossi.
L’ultimo episodio discusso riguarda la partita tra Roma e Inter, dove Cristante ha colpito Marcus Thuram, lanciato a rete, senza essere sanzionato con un cartellino rosso. L’arbitro Massa non ha visto il contatto, e il VAR Di Bello non è intervenuto, sollevando ulteriori critiche sulla mancanza di uniformità nelle decisioni.
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