Il calciatore racconta la sua notte folle e ammette di aver esagerato: ha fatto cose davvero assurde, ma non è pentito
Giovani, ricchi e con la sensazione di essere padroni del mondo. I calciatori quando raggiungono altissimi livelli devono fare i conti con la vita che li ‘chiama’. Difficile restare ligi alla vita dello sportivo, quando il mondo lì fuori offre così tante tentazioni.
Allora può capitare di caderci e quel che succede dopo è molto facile da immaginare, soprattutto quando le serate fuori giri diventano di dominio pubblico. Di esempi nel mondo del calcio se ne possono fare tantissimi, dal passato al presente. Si può parlare della vita privata di Maradona o delle serate di Ronaldo e Vieri quando facevano coppia all’Inter. Altro esempio che arriva dal nostro campionato è quello di Radja Nainggolan.
Anche il belga non è certo conosciuto per essere un calciatore tutto casa e campo, anzi il suo nome è stato al centro delle cronache per alcuni eccessi che il centrocampista, ex Inter e Roma, ora non fa fatica ad ammettere. Lo ha fatto anche nel corso del podcast Gurulandia, tornando su uno degli episodi extra-campo che lo ha visto protagonista. Nainggolan ritorna, infatti, al video di Capodanno 2018, ripercorre quella ‘folle’ notte e racconta tutto quello che è successo.
Nainggolan e il Capodanno 2018: “Il peggiore di tutti”
Il 36enne, attualmente svincolato, ricorda che è stato il suo primo Capodanno trascorso in casa e lo definisce “il peggiore di tutti“. Il perché è presto detto, considerato quanto ha fatto nel corso di una diretta Instagram. Tra le altre cose, Nainggolan svelò di essere ubriaco e il mattino seguente scoppiò il finimondo.
“Quell’anno trascorsi il capodanno a casa ed è successo quel che è successo. All’epoca le dirette duravano 24 ore – racconta – e il mattino successivo mi sono svegliato alle 9 e avevo 50mila chiamate“. Il calciatore racconta delle richieste di cancellare la storia, anche se ormai era troppo tardi: “Era stata ripresa da tutti“.
Il belga ricorda la sua vita non propriamente da atleta e spiega di aver avuto “la fortuna di un fisico che riusciva a reggere. Facevo le mie cose e la domenica ero pronto alla battaglia“. Una capacità di recuperare rapidamente che gli ha consentito di arrivare comunque ad alti livelli, nonostante una vita non proprio da sportivo: “Non riuscirei mai ad essere uno solo campo e casa. Occorre differenziare tra calciatore e uomo: oltre che atleta, sono anche un uomo e ho diritto ad una serata“. Nainggolan conclude affermando di non aver alcun rammarico per la sua carriera e di essere fiero di quanto fatto da calciatore.