Parte giovedì sera dallo Stadio Olimpico di Roma la “Nuova Italia” di Spalletti. Match ufficiale Nations League, gruppo 2: Italia-Belgio, ore 20.45. Già venduti più di 30 mila biglietti. Formazione azzurra già disegnata: Retegui-Raspadori e i giovani.
La lista dei convocati è più leggera e con una età molto bassa: c’è un solo trentenne, cioè il toscano della Garfagnana Giovanni Di Lorenzo, difensore e capitano del Napoli di Conte attualmente primo in serie A (5 partite vinte su 7). Cinque azzurri sono nati a partire dal 2000 (Ricci, Bellanova, Tonali, Kean e Raspadori). Per la prima volta nella storia della Nazionale una simile novità; un quintetto peraltro già schierato a settembre contro Israele.
Pisilli e Maldini, scelte coraggiose
Il ct Spalletti ha fiducia nei giovani talentuosi e dal potenziale ancora inesplorato. Due nomi su tutti: il ventenne Niccolò Pisilli, la nuova stella del centrocampo della Roma, e il 22enne Daniel Maldini, figlio d’arte, tecnica e fisicità, attaccante del Monza, scuola Milan. Rivelazione di sostanza come Samuele Ricci, Nicolò Fagioli, Matteo Gabbia; tutti Under 24.
Questi giovani sintetizzano bene il progetto di ringiovanimento di Spalletti. Ha detto il tecnico: ”Il nostro campionato ci dà alternative e a me ha dato la possibilità di scoprire cose nuove”. Ricci e Fagioli, entrambi 23enni, cercano rispettivamente la quinta e sesta presenza azzurra. Gabbia, Maldini e Pisilli sono alla prima chiamata ed è curioso vedere l’effetto che farà: a loro ma anche al big Luciano. Ricci e Fagioli hanno la forza di poter essere entrambi eredi di Jorginho.
Spalletti ne è sicuro: ”Hanno entrambi visione e cambio di gioco, sono molto moderni e potrebbero fare entrambi i ruoli: mediano ma anche mezzala“. Parole importanti anche per Maldini e Pisilli. Del romanista piace soprattutto “la frequenza di passo che dà molta energia, Maldini ha la pressione di essere uno dei 23 e la possibilità di scendere in campo”.
La inevitabile polemica
Come tutte le vigilie azzurre non manca la polemica per l’esclusione, dalla lista dei 23, dei calciatori della Lazio, club attualmente terzo in classifica alla pari con Juve e Udinese ed ad un punto dall’Inter campione d’Italia in carica. I tifosi avrebbero voluto una maggiore attenzione per un quintetto di tutto rispetto: Provedel, Lazzari, Romagnoli, Rovella, Zaccagni. Passi per Provedel e Romagnoli che, in questo periodo della stagione, non reggono il confronto con la concorrenza. Più discutibili le mancate chiamate di Rovella e Zaccagni.
Dicono i fan laziali: ”Almeno uno di loro, anche soltanto per mera rappresentanza, avrebbe potuto essere chiamato. Così da sgomberare il campo da alcuni fastidiosi sussurri capitolini”. Chiaro riferimento al patron laziale Lotito avversario politico del presidente federale Gravina. La ruggine tra i due alimenta continui sospetti. Ora è il turno della Nazionale. Niente di nuovo sotto il sole.