Stramaccioni e i «puffi atomici» Brilla la stella di Verre “Pizarro”
Stramaccioni scherzando li chiama i « puffi atomici » . Sono i suoi ragazzi, che quest’anno hanno vinto il torneo Arco di Trento, hanno stradominato il campionato e queste finali. E che ora possono coronare un sogno.
« Se siamo qui è per provarci » afferma il tecnico. I puffi atomici sono pieni di estro, tecnica, entusiasmo. La stazza, la fisicità, non sono il loro forte, ma per fortuna il calcio è fatto anche di altro. Ed è l’altro quel che piace . Prendete Valerio Verre: un anno sotto età, è un ‘94 e ha la responsabilità di far girare la squadra. E’ il Pizarro di Stramaccioni, per lui erano suonate anche sirene inglesi, ma è stato tutto sistemato. Quando è arrivato alla Roma faceva il trequartista, poi Stramaccioni ha lavorato con lui su questo ruolo in cui è riuscito a consacrarsi balzando all’attenzione della critica.
E pensare che a questa squadra manca Sabelli, l’esterno destro di cui parla tutta Italia e che si è rotto il piede prima delle finali: Barba è un mancino adattato a destra. Alla finale la Roma arriva anche con il dubbio Piscitella: la sua rapidità, il suo talento, sarebbero tornati molto utili ma è reduce da un incidente d’auto ed è probabile che non possa essere rischiato dal primo minuto: farà un tentativo oggi prima delle finale per vedere come va, altrimenti nel tridente d’attacco è pronto a giocare a destra Politano. Alla Roma di Stramaccioni tutti gli operatori accreditano la forza del gruppo al di là delle individualità che la squadra può mettere in mostra. Anche il portiere Pigliacelli è stato protagonista di una stagione importante. Ma oggi il passato non conterà più. Conterà battere la Juve e cucirsi lo scudetto sul petto: scudetto che manca da quel 1999.
Lucatelli-Ferri Fedeli, ecco il tridente di Montella per volare sullo scudetto
Volava da giocatore, vuole provare a volare anche da tecnico. Vincenzo Montella da tecnico deb ha vinto già una primissima edizione del Viareggio per la categoria Giovanissimi. E ora si cimenta con lo scudetto con l’aria scanzonata che gli viene dalle sue origini partenopee e dall’esperienza.
«Lasciamoli tranquilli questi ragazzi », sorride al telefono mentre esce dal corso di seconda categoria a Coverciano. E’ normale che con Montella in panchina la star rischia di essere ancora lui. Ma i suoi ragazzotti la ribalta la meritano eccome. Perilli è un portiere interessantissimo, Romagnoli un difensore centrale elegante, fisico, di quelli che quando si muove, quando esce palla al piede, si fa notare. E che dire di Catania, mediano tecnico, ordinato. Fino ad arrivare al tridente offensivo ( anche lui fa il 4-3-3) in cui ti puoi sbizzarrire: Lucatelli e Fedeli sono due esterni di tutto rispetto, Ferri ha qualità e poi ci sono alternative valide come Teti, lo stesso Anastasio che fa il terzino e che può giocare in posizione avanzata.
In questa categoria la Roma ha vinto il suo ultimo scudetto nel 2006- 2007, con Stramaccioni in panchina. Tre stagioni dopo ci può riprovare e se undici anni fa, furono i Giovanissimi di Alberto De Rossi ad aprire la strada agli Allievi, quest’anno dovrà accadere il contrario. Cominceranno alle 17 gli Allievi contro la Juve, supplementari e rigori in caso di parità e a seguire i Giovanissimi contro il Milan. Montella ci prova. I suo ragazzi lo guardano e magari stavolta vogliono farlo volare loro. Per prendere lo scudetto.
E’ De Silvestro la star: tre anni fa era a Trigoria…
La Juve non vince lo scudetto Allievi dal 2005-2006, E torna a recitare un ruolo da protagonista in questa categoria con il gruppo che a livello Giovanissimi aveva vinto il Mondiale Nike. Innegabile che la stella bianconera sia in assoluto il miglior giocatore della categoria, stando anche all’interesse mostrato da club anche stranieri in questi giorni toscani: parliamo di Elio De Silvestro. Che storia la sua: tre anni era a Trigoria ad allenarsi, praticamente preso ma non ancora: arrivò la Juve e con un colpo di mano se lo portò via. E’ un mancino che ha velocità impressionante, senso del gol assoluto (giocando da punta esterna ha segnato 25 gol in campionato), batte le punizioni. Come talento sembra di aver rimesso in casa un Del Piero. Certo, non ha contratto e questo è un rischio. Bravi anche gli esterni di difesa: a sinistra Liviero dà tantissima spinta, a destra Carfora è un marcatore arcigno, tostissimo da superare.
Le geometrie di Cristante con l’estro di Claveria
Sono diciannove anni che il Milan non vince uno scudetto Giovanissimi. La fame di vittoria farà la sua parte oggi e la Roma lo sa. Il gruppo rossonero è interessante ed ha qualità. Bryan Cristante è il mediano basso che abbina forza fisica e mezzi tecnici: un centrocampista abile nelle due fasi, sicuramente il talento più interessante del gruppo. Ma non l’unico. Perché Lucarini, il gigante che recita il ruolo di difensore centrale in coppia con Lecchi, si fa molto apprezzare per il suo senso della posizione, per la capacità in anticipo, per la forza che esprime e per la personalità con cui guida tutto il reparto. Petagna è il terminale offensivo arrivato quest’anno, bravo anche a far giocare gli altri. E l’estro è tutto nei piedi dell’argentino Claveria, che parte da sinistra nel 4- 2- 3-1 e sa rendersi protagonista di grandi giocate.