In Serie A c’è un club che vive una situazione particolarmente complicata ed è vittima di un attacco pesante: situazione penosa
Si rigioca subito ed è forse meglio così. La Serie A affronta il turno infrasettimanale e non mancano le partite d’interesse. Si è partiti oggi con Milan-Napoli, si terminerà lunedì come Como-Lazio e Roma-Torino.
Proprio la sfida dei giallorossi è particolarmente importante dopo quanto accaduto domenica sera a Firenze: il 5-1 della viola ha messo in bilico Juric, con la società che ha valutato la possibilità di un nuovo esonero, prima di decidere di proseguire con l’allenatore croato. Una conferma a tempo però perché la formazione giallorossa dovrà invertire immediatamente la rotta e dare un segnale di svolta per far sì che l’ex Torino rimanga sulla panchina capitolina.
Importante che lo spogliatoio dia un chiaro segnale di stare dalla parte del tecnico, dopo le indiscrezioni sulla presunta lite tra Mancini e Juric. Situazione molto complicata e che ha portato la tifoseria a prendersela non soltanto con la squadra, ma anche con la proprietà, colpevole di aver mandato via una bandiera come De Rossi e di essere poco presente. Due argomenti toccati anche da un grande ex come Walter Sabatini, in un duro attacco alla società.
In alcune dichiarazioni rilasciate a ‘La Presse’, Walter Sabatini è andato all’attacco del modo di gestire il club da parte dei Friedkin.
“Non esiste che una proprietà non parli con il proprio pubblico. Sembra veramente una squadra abbandonata al suo destino – la sua considerazione – . È una situazione penosa. La tifoseria non si merita questa situazione“. Così per Sabatini la risposta alla crisi è un modo diverso di pensare il calcio “con tratti di umanità“. Ecco allora che l’ex dirigente dà un consiglio ai Friedkin: “Va ridisegnato e rivisitato il rapporto della proprietà con questa città“.
In particolare servirebbe una maggiore presenza, anche soltanto affidando la gestione ad una persona di fiducia, ma che sia ‘visibile’: “La proprietà deve apparire, c’è l’impressione che ci sia una solitudine assoluta nella Roma – le parole dure di Sabatini – , basta che appaiano i dirigenti e i proprietari a parlare nello spogliatoio, o che mettano qualcuno“. Quindi la conclusione senza alcuna possibilità di appello: “La Roma ha perso l’anima“.
Per ritrovarla serve uno stacco netto con l’attuale presente, un modo diverso di pensare il calcio e di gestire una società che, anche se ‘formato azienda’, resta sempre una squadra di calcio che porta dietro di sé passione e amore, l’anima. Quella che, per Sabatini, manca a questa Roma.
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