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Lazio, Reja crede nell'impresa: "Contro il Milan daremo il massimo"

di Emiliano Condò |25 Gennaio 2012 19:15

ROMA, 25 GEN – Il tecnico Edy Reja e' stato chiaro: la Lazio non ci sta a mollare la Coppa Italia. ''Le competizioni sono tutte importanti – ha spiegato l'allenatore alla vigilia della sfida con il Milan, valida per i quarti di finale -. In Coppa Italia poi ho visto che abbiamo anche una tradizione favorevole. Abbiamo qualche acciacchino, ma domani vedremo la miglior Lazio possibile. Cercheremo di andare a Milano per fare il massimo''.

Il Milan porta bene: su cinque scontri diretti in Coppa Italia, quattro successi sono proprio dei laziali (compresa la vittoria del trofeo nel 1998).

Reja si affida alle statistiche e a una prova d'orgoglio dei suoi a quattro giorni dalla cocente sconfitta con l'Inter. ''Sulla partita di Milano non posso dire nulla alla squadra – ha ammesso -. L'Inter era in difficolta' e non ha visto palla sino al loro gol. Guardiamo pero' a quello di buono che abbiamo fatto. Se fai prestazioni di quel genere non sempre ti puo' andare male''.

Da San Siro a San Siro: lo scenario e' lo stesso, dall'altra parte pero' c'e' il Milan. I biancocelesti incontrano i campioni d'Italia a distanza di oltre quattro mesi da quel sorprendente 2-2 con cui esordirono in campionato. Poi gli infortuni di Mauri, Brocchi, Cana, per citarne alcuni, c'hanno messo del loro. Infortuni che tengono in fibrillazione Reja ormai ogni giorno: il neoacquisto Alfaro, ad esempio, e' gia' indisponibile (''lesione muscolare di primo grado al livello del polpaccio della gamba sinistra'', recita il bollettino medico); Radu oggi non si e' allenato a scopo precauzionale per la persistente infiammazione alla parte posteriore del ginocchio destro, ma e' comunque partito con i compagni. Nel dubbio, Reja ha provato il 3-4-1-2 con Diakite', Dias e Stankevicius in difesa; a centrocampo Konko, Gonzalez, Matuzalem e Lulic. Hernanes; e in attacco Rocchi e Cisse.

A differenza di quel Milan-Lazio, il francese e' insofferente perche' in questi mesi non e' riuscito a replicare (salvo su rigore in Europa League) il gol con cui si presentava nella vetrina del calcio italiano. Il tecnico comunque continua a difenderlo: ''Sta lavorando alla grande. Purtroppo sta incontrando parecchie difficolta' d'ambientamento. In Inghilterra e in Grecia era abituato agli spazi larghi e ha capito quanto e' complicato giocare in Italia. Deve solo trovare il gol per liberarsi da una cappa che gli sta pesando''. E ne accetta anche il malumore. ''Ha detto che gioca poco? Forse pensava alla partita di domenica. Le altre partite le ha giocate come prima o seconda punta. Sono un po' amareggiato per lui, mi auguro si sblocchi il prima possibile''. La partita di domani ha il sapore di ultima chance per un giocatore che, diventato terza scelta dietro Klose e Rocchi, potrebbe trovare meno spazio con l'arrivo sempre piu' probabile di Honda dal Cska. Il centrocampista giapponese ha dato da giorni il suo si' al trasferimento. Una cessione che accetterebbe pure il club moscovita. Le parti sono vicine: questione di ore, sembrerebbe.

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