Le olimpiadi regalano un momento di grande intensità: le urla, quindi le lacrime disperate, il video che ha fatto il giro del mondo.
Miliardi di persone connesse per un evento sportivo. Le Olimpiadi riescono ad attirare così tanto interesse proprio perché raccontano storie. Storie belle e storie brutte, ma al di là di tutto ciò che va in scena sono emozioni. Giovani e meno giovani che in pochi minuti si giocano anni di sacrifici, che in un match vedono la loro vita sportiva diventare storia o cadere nel dimenticatoio.
È successo così anche per Angela Carini, la pugile italiana che ha visto svanire il suo sogno olimpico in pochi secondi. L’incontro con l’algerina Imane Khelif, atleta iperandrogina al centro delle polemiche, è terminato dopo una quarantina di secondi. Un doppio colpo al volto ha convinto la napoletana ad alzare bandiera bianca e ad abbandonare il match.
“Mi ha fatto malissimo” ha urlato al suo angolo una volta che ha deciso di ritirarsi. In un video che in rete è diventato presto virale si vede tutta la disperazione della sportiva per la fine della sua avventura alle Olimpiadi. La Carini, infatti, si è inginocchiata al centro del ring e ha iniziato a piangere: “Mi sono inginocchiata solo per salutare mio padre e chiedergli scusa perché stavolta non ce l’ho fatta” ha spiegato la pugile.
Le immagini della disperazione della Carini hanno fatto il giro del mondo, mentre continuano le polemiche per la partecipazione dell’algerina Imane Khelif al torneo olimpico femminile. La pugile è arrivata in semifinale e quando ha ottenuto al certezza della medaglia è scoppiata a piangere: “È una questione di dignità e onore per ogni donna” le sue parole.
Un caso internazionale che fuoriesce dal mondo dello sport e tocca livelli politici come dimostrano i tanti commenti che ci sono stati negli ultimi giorni. Tanto per dirne una l’Iba, l’International Boxing Association, associazione non più riconosciuta dal Cio, si era offerta di pagare alla Carini il premio in denaro previsto per chi vince una medaglia d’oro.
Un’offerta prontamente respinta dall’azzurra, così come dalla Federazione pugilistica italiana, e che ha suscitato la reazione di sdegno del Comitato Olimpico Internazionale. Un caso complicato e che andrebbe affrontato senza inutili strumentalizzazioni e senza dividersi in fazioni, come spiega bene Enrico Mentana: “Nonostante le odiosissime strumentalizzazioni – le sue parole in un post su Facebook.
“Il caso della pugile algerina qualche serio problema lo pone, visto il match (poche decine di secondi) con la nostra Carini”, ha scritto il noto giornalista italiano con un lungo post. “Dividersi in destra e sinistra, o tra omofobi e non, ci fa fare poca strada nell’analisi“.
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