Lecce e Sampdoria, accomodatevi. Sull’asse Bari-Genova rischio di “biscotto incrociato”

Pubblicato il 22 Aprile 2011 - 19:25 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – C’è la stagione quasi finita. Ci sono le squadre che di punti hanno bisogno e quelle che dei punti, per motivi opposti, non sanno bene cosa farsene. Ci sono gli odi di campanile e i gemellaggi. C’è persino il week end pasquale, quello che sì, si gioca, ma al calcio si pensa appena un po’ meno.  Ci sono insomma, tutti gli ingredienti classici per il “biscotto”. Un biscotto bello elaborato: non semplice ma addirittura “incrociato”.

I potenziali “forni” per la cottura dei biscotti sono quelli di Genova, dove arriva il Lecce di Gigi De Canio, e di Bari, dove arriva la contestatissima Sampdoria di Alberto Cavasin. Sia chiaro, il biscotto in questione lo vogliono cuocere i tifosi, non i protagonisti in campo: sia da Genova sia da Bari arrivano propositi più o meno bellicosi e dichiarazioni di professionalità. Abbastanza per pensare che i calciatori non andranno in campo per perdere. Se si guarda ai tifosi, però, la situazione è un po’ diversa. Sabato, infatti, ci si troverà di fronte a due tifoserie che ripeteranno lo “show” dei supporter laziali che, con tanto di cori e striscioni, intimavano ai loro giocatori di “scansarsi” per far passare l’Inter. Allora c’era il rischio, poi scongiurato anche per quella partita, di scudetto alla Roma. Oggi, tifosi di Bari e Genova, vogliono “dare una mano per la discesa”, in serie B, degli odiati rivali di Lecce e Sampdoria.

Biscotto alla barese. A Bari, infatti, arriva la Samp che, terzultima a quota 32, ha disperato bisogno di punti per tirarsi fuori dall’abisso. Un posto in A la Samp se lo gioca proprio col Lecce e a Bari, data per acquisita la retrocessione, la maggior parte dei tifosi ha come obiettivo veder “scendere” anche i cugini. Il Bari è a quota 21, ultimo a distanza siderale dalla salvezza: se sabato perde, la  B sarà matematica. Se vince si prolunga di una settimana l’agonia di una stagione maledetta per gli infortuni. Tra tifosi, poi, c’è pure il gemellaggio. Risultato: il Bari può perdere senza dolore. Si fanno felici degli amici e si prova a inguaiare il Lecce.

I giocatori pugliesi non vogliono neppure sentirne parlare. Simone Bentivoglio è chiaro: “Non avrei mai pensato potesse finire così, sapevo bene che il Bari avrebbe dovuto lottare duramente per la permanenza in serie A, ma sabato si rischia di retrocedere addirittura con quattro giornate d’anticipo e se mi fermo un attimo a pensarci divento verde di rabbia. Sono stati mesi difficili, ma anche in un periodo brutto come questo ho potuto capire quali potenzialità nasconda una piazza come Bari. Il dispiacere è enorme”. Rimane il fatto che vedere il Bari giocare con il sangue agli occhi quando gli stessi tifosi non vogliono non è agevole da immaginare.

Biscotto alla Genovese. Salendo di 700 km, però, si arriva a Genova. Anche qui, per i padroni di casa, la stagione è virtualmente finita. Meglio che a Bari visto che il Genoa è già salvo a quota 42. Ballardini è però l’unico a dirsi soddisfatto anche perché a inizio anno non lavorava e ora finisce la stagione su di una panchina. Tifosi e proprietà, invece, lo sono meno visto che la stagione che sta per finire è decisamente anonima. Ai tifosi, però, rimane una soddisfazione che non ha prezzo: quella di mandare la Sampdoria in B. Allora per gli ultras rossoblù la strategia è semplice: dare campo libero al Lecce e affossare definitivamente i blucerchiati nel derby.

Per chi avesse qualche dubbio basta farsi una passeggiata su Facebook. Un lungo documento, pubblicato da un utente che si fa chiamare “Gradinata nord” descrive fin troppo bene lo spirito dei tifosi genoani:

“Cari fratelli GENOANI, sono settimane difficili per noi e vi chiederete il perchè di quest’affermazione?! Dico questo perchè già da Domenica scorsa vi era una parte che voleva ulteriormente inguaiare le RUMENTE e una parte che voleva vincere, salvarsi quasi matematicamente e contemporaneamente mandare in B il Sig. Iachini. Alla fine però tutto lo stadio è rimasto unito e ha portato alla vittoria i nostri ragazzi garantendoci quota 42 e una salvezza pressoschè certa. Ora pero affronteremo il Lecce e all’ultima giornata il Cesena. Sarebbe facile cercare di portare a casa 6 punti e “aiutare” i ciclisti a raggiungere una salvezza ad oggi insperata. Dovremmo comportarci cosi per non macchiare la nostra Gloriosa Storia, per non infangare la Nostra Stupenda maglia e per non essere etichettati come “antisportivi”. Però poi mi fermo e penso….. Qualcuno si è mai preoccupato delle sorti del Genoa e dei suoi tifosi? Qualcuno è mai sceso in campo per difendere i nostri colori? La risposta è SEMPLICE… NO !! Nessuno ha mai fatto nulla di ciò, nessuno e quando dico nessuno non mi riferisco solo all’altra società ma sopratutto alla stampa, alle istituzioni e a tutte le figure di rilievo della nostra città, della nostra regione. Abbiamo sempre lottato da soli perchè tutti nei momenti difficili ci hanno voltato le spalle, anzi hanno sempre dato una spinta perchè scomparissimo ma purtroppo per loro abbiamo la pelle dura e ciò che non ci ha ucciso, ci ha reso più forti. Io non dimentico il progetto orchestrato da alcuni millantati “sciecchi” genovesi che volevano portare il Vecchio Balordo al fallimento e se questo non è successo è grazie ad una sola persona che pur essendo mal voluta dalla Città ci ha preso per mano e ci ha riportato agli onori del Calcio. Non dimentico coloro che nell’estate 2005 hanno pianificato tutto per mandarci in Serie C perchè in A davamo troppo fastidio sperando di raggiungere l’obiettivo che prima non avevano centrato; ma anche questa volta siamo ripartiti insieme al Nostro Presidente e siamo tornati dove dovevamo essere già da due anni. Non dimentico lo striscione “GUAI A CHI TIRA IN PORTA” e le minacce ai loro giocatori il giovedi prima di Fiorentina – Sampdoria per evitare che potesso togliere punti alla Viola e aiutarci ad andare in Champions. Non dimentico la manina nella sud, non dimentico le aggressioni ai disabili genoani da parte dei loro vermi tifosi. Non dimentico quello che mi ha raccontato mio padre, e ancor prima quello che mi ha raccontato mio nonno. Ogni volta che hanno potuto ci hanno affosato e buttato “merda”, mi scuserete per il termine, e noi ora dovremmo aiutarli?!?!?! Da oggi dovremo fare di tutto per vederli in B perchè è SEMPLICEMENTE QUELLO CHE SI MERITANO!!!! E’ difficile che accada perchè Domenica Bari – Samp ha già un risultato scritto e noi cosa dovremmo fare?! Io so benissimo cosa farò domenica, tiferò Lecce e spero che con me ci siano molti tifosi che al gol del lecce esulteranno. Ora mi rivolgo a Lei Presidente Preziosi, sono consapevole che lei non può accettare che i suoi giocatori, stipendiati profumatamente, vadano in campo per perdere ma allo stesso tempo deve permettere a NOI tifosi di voler fare di tutto per mandare all’inferno i nostri NON – CUGINI!! Forse lei non sarà d’accordo anche se sono convinto che nenache lei non si è dimenticato tutto quello che hanno fatto a NOI e a LEI e quindi anche lei sotto sotto ci spera ma se non fosse cosi la capirei perchè lei è un autorità e non può pensare diversamente. In conclusione mi rivolgo alla tifoseria organizzata, mi rivolgo a quelli che come me hanno sofferto per molti anni … Questo è il momento di affosarli perchè non dimentichiamoci che il serpente velenoso bisogna schiacciarlo per evitare che sia lui a morderci e quindi da domenica…. MANDIAMOLI IN B! Un vero GENOANO, UNO DI VOI – UNO CON VOI”

Con queste premesse, di biscotto, non c’è nemmeno bisogno. Difficile semplicemente immaginare dei giocatori che si impegnano alla morte rischiando la contestazione. C’è un problema: i biscotti incrociati, se dovessero andare a buon fine, non si annullerebbero comunque. Ci rimetterebbero le altre: Brescia, Cesena, Parma. E’ sempre successo, è vero. Non per questo, però, diventa giusto.