Lega Calcio, rottura sul contratto. Beretta: "Non firmiamo"

ROMA, 20 GIU – Una rottura prolungata che rischia di portare la questione del rinnovo del contratto collettivo, scaduto il 30 giugno 2010, a ridosso addirittura della prossima stagione. Se due settimane fa era stato il neo-presidente dell' Assocalciatori, Damiano Tommasi, a lanciare il grido d'allarme, (''siamo tornati quasi al punto d'inizio''), oggi a Fiumicino – al termine di un incontro informale tra le parti in causa – il numero 1 della 'Confindustria del Pallone', Maurizio Beretta, ha ufficialmente annunciato che la Lega di A non ha alcuna intenzione di controfirmare ''cosi' com'e''' quel contratto siglato invece da Campana, allora al vertice Aic, il 30 maggio.

''L'incontro con l'Associazione calciatori non ha avuto esito positivo. Cosi' com'e', il contratto noi non lo firmiamo, anche perche' l'Aic ha una posizione di chiusura su una serie di tecnicismi che sono da ridefinire. Serve un po' di buon senso e di sano realismo'', ha detto Beretta al termine dell'incontro, a cui hanno preso parte anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, il segretario generale dell'Assocalciatori, Gianni Grazioli, l'avvocato Calcagno e il vice presidente della Figc, Demetrio Albertini. ''Il testo firmato dal sindacato dei giocatori non ci sta bene ed e' inaccettabile metterci davanti ad un aut aut'', ha aggiunto.

Una situazione che riporta le lancette indietro al 2010, quando l'Aic si spinse fino alla proclamazione di uno sciopero, poi revocato. ''Sciopero? Sarebbe come sparare con un bazooka su una zanzara'', ha ironizzato Beretta, smentendo una possibile relazione tra la richiesta della Lega di A per i due extracomunitari e la firma del contratto: ''Non c'entra nulla, si metterebbero insieme due vicende che stanno su due tavoli diversi''. Il nodo del dissenso e' soprattutto l'articolo 7 del contratto, quello che disciplina gli allenamenti separati, anche se restano da specificare anche alcune ''piccole situazioni''. ''I fuori rosa – ha spiegato Beretta – sono l'aspetto piu' importante. Ma ci sono anche altri dettagli tecnici da colmare. Bisogna stabilire la data precisa entro cui effettuare il pagamento degli stipendi, senza la quale i contenziosi non possono che moltiplicarsi. Poi c'e' da capire se le sanzioni da irrogare alle societa' e gli interessi in caso di ritardato pagamento siano al netto o al lordo degli stipendi. Poi c'e' la questione dei minimi sindacali, che pero' oggi non abbiamo avuto il tempo di approfondire''. Questioni che non fanno recedere dalle sue posizioni Tommasi: ''L'Assocalciatori ha gia' firmato il nuovo contratto collettivo, per noi resta quello, punto e basta. Il contratto che abbiamo firmato era il frutto di un impegno preciso, preso con la Lega di A davanti al presidente federale Giancarlo Abete – ha rilevato Tommasi – e sinceramente fatico a capire come risolvere questa situazione. Credo che bisognerebbe passare oltre certi nodi, mi pare che con la scusa delle virgole la Lega voglia fare ben altro''.

Per ora la questione e' rimandata e non si parla di sciopero, anche perche' il campionato comincera' solo tra due mesi (27 agosto): ma la sensazione e' che si andra' oltre il 30 giugno. ''Confidiamo di risolvere al piu' presto questo problema ma la situazione e' molto difficile'', ha concluso il n. 1 Aic.

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