Leone Berrettini sull’erba di Wimbledon: conquista il primo set (6-3) contro il fenomeno Alcaraz, poi si inchina al quarto (3-6). Matteo è uscito comunque a testa alta. Tra gli applausi del pubblico e del prodigio di Murcia. Dice Matteo:” Non dovevo neanche venire invece ho ritrovato me stesso. Vale più del quarto turno, sono fiero di me”.
Un sogno finito al tramonto
Dopo tre vittorie che hanno rilanciato Berrettini ( Sonego, De Minaur, Zverev) si è fermato agli ottavi. Non calpestava l’erba del Centrale dall’11 luglio 2021,la domenica della finale persa con Djokovic. Il match è finito al tramonto ma ha lasciato un segno importante sul cammino di Berrettini. Vale la pena di ricordare che lo spagnolo in partenza temeva questa partita e sopratutto il livello attuale del rivale italiano. Matteo ha disputato un’ottima partita contro il numero uno del mondo doppi mesi dei tormenti, dei dubbi, del buio psicologico. Certo la sconfitta è inequivocabile, tuttavia rimane negli occhi un primo set giocato da grande campione. Quei 43 minuti con cui Matteo ha impiegato per incamerare il primo set, annullando 3 palle break a Carlos ribattendo colpo su colpo alle bordate che gli arrivavano dal fondo, restano memorabili. E grazie al suo rovescio tagliato e al servizio ha dato spettacolo.
Impresa incompiuta
Certo il miracolo non è riuscito. La resurrezione di Berrettini sì. Il match va in archivio con una resa onorevole. Ha scritto PaoloBertolucci l’ex CT della nazionale sulla Rosea:” Berrettini ha disputato un’ottima partita, addirittura splendida. Se guardiamo da dove veniva e da quel che gli era successo nelle scorse settimane. Purtroppo per lui ha affrontato un giocatore che non è il numero uno al mondo per caso, un giocatore che, nonostante la giovane età, si è dimostrato pronto a superare le avversità dell’erba. Matteo deve uscire da questo torno con la convinzione che il peggio è passato, che il fisico ha risposto correttamente, che il suo tennis e il suo gioco non sono caduti nel dimenticatoio”.