L’eritreo Biniam Girmay, 24 anni, portacolori del team Intermarché-Wanty con una superba volata ha concesso il bis. Ha fulminato di mezza bicicletta il favorito Philipsen. Seconda vittoria al Tour (la prima a Torino) e 15 esima vittoria in carriera. Lo sprint vincente a casa De Gaulle ha rinforzato ancora di più la maglia verde e, a questo punto, la sua è più di una candidatura per vestirla anche sul podio di Nizza. Doppietta mitologica per Girmay che in rimonta ha superato Philipsen chiudendo De Lie. Il belga ha centrato il terzo secondo posto in 8 tappe.
Ottava tappa, la Semur en Auxois-Colombey lex deux Eglises di 183 km, 2.400 metri di dislivello. Una tappa disegnata ancora per velocisti che non ha tradito le aspettative. Frazione con tre GPM abbordabili (due di terza ed uno di quarta) raccolti nei primi 42 km. E dopo il traguardo volante di Lamargelle (primo Abrahansen, secondo Girmay) al km 59 ed una trentina di km piatti, la Carovana ha affrontato gli ultimi due GPM (entrambi di quarta categoria ) prima di arrivare a casa del generale Charles De Gaulle (1890-1970), il leggendario capo della Francia libera, il primo presidente della quinta Repubblica francese, figura chiave della storia del ‘900.
Partenza alle 13.25, numerosi scatti, fuga di giornata del sorprendente Abrahansen, la maglia a pois di miglior scalatore. Il norvegese della Uno-X Mobility accumula anche 6 minuti di vantaggio. La sua azione solitaria comunque non preoccupa il gruppo. Pogacar vigila mantenendosi nelle prime posizioni. L’avventura dello scalatore di Skien (120 km da Oslo) è cominciata scollinando in solitaria il primo GPM, cioè dopo 24 km. Poi coraggiosamente ha continuato vincendo tutti i GPM. Chapeu.
Sale il ritmo del gruppo. Jonas Abrahansen è raggiunto a 14,4km dal traguardo. È bagarre, si formano i treni. Vento contrario. Sgomitate. Le ruote veloci prendono posizione. Tensione alle stelle. Asfalto perfetto, ampia la sede stradale. Volata con leggera pendenza. Ai 150 metri Philipsen lancia lo sprint, Girmay lo affianca, lo supera e lo fulmina di mezza bici. Per l’eritreo e’ la seconda vittoria al Tour 2024 dopo Torino.
1. Girmay, 2. Philipsen,3. De Lie, 4. Ackermann, 5. Van Den Berg, 6. Gibbons, 7. Turgis, 8. Wright, 9. Aramburu, 10. Evenepoel.
1. Pogacar, 2. Evenepoel (+33), 3. Vingegaard (+1.25), 4. Roglic (1.36), 5. Ayuso (+2.26), 6. Almeida (+2.17), 7 Rodriguez (+2.31), 8. Landa (+3.35), 9. Jorgenson (+4.03), 10. Vlasov (+4.36), 11. A. Yates (+4.56), 12. Bernal (+5.25), 13. Ciccone (+5.35).
È la risposta italiana alla Grand Boucle. A Corvara in Badia (Bolzano)si corre la regina delle Granfondo. Al via (ore 6) 8.000 cicloamatori dei 30 mila che aveva fatto richiesta da tutta Europa, tra cui Bugno e il campionissimo Miguel Indurain, oggi 59enne, vincitore di due Giri d’Italia (1992, 1993) e cinque Tour di fila (dal 1991 al 1995). Tre i percorsi:minimo (km 55), medio (km106), completo (km 138). Iconici i passi: Campolongo,Pordoi,Sella,Falzarego, Mur de Giat, Gardena. Diretta Rai 2.
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