L’Italia che verrà: a ottobre la Nations League. Nel 2022 il Mondiale in Qatar. Da Chiellini a Zaniolo. Come cambierà la Nazionale?

Vinto l’Europeo, lucidata la Coppa e chiusa a chiave la bacheca, l’Italia di Roberto Mancini dovrà mettere nel mirino due nuovi obiettivi: la Nations League e, soprattutto, il Mondiale in Qatar.

La conclusione di un progetto o l’inizio di un ciclo? Questa è ora la domanda: l’Italia di Mancini dopo la conquista dell’Europeo riuscirà a non perdere lo slancio? La speranza d’altronde è proprio questa. La speranza è che la truppa di Mancini ora riesca a conservare l’entusiasmo fino al Mondiale in Qatar. Mondiale che inizierà il prossimo 21 novembre 2022.

Prima però ci saranno le Final Four della Nations League: il 6 ottobre a San Siro ci sarà la Spagna e se andrà bene poi a Milano il 10 giocheremo la finale contro una tra Francia o Belgio.

L’Italia che verrà: Chiellini resterà fino al Mondiale?

Il gruppo azzurro è già formato e delineato. In porta c’è Donnaurmma. E qui di dubbi ce ne sono zero. E’ lui l’erede disegnato della tradizione italiana nel ruolo. E’ lui insomma l’erede di Zoff, Zenga, Pagliuca e, soprattutto, Buffon. Da Gigi a Gigio.

In difesa c’è da convincere Giorgio Chiellini, la colonna portante dell’edificio azzurro. Leonardo Bonucci, baciata la Coppa, non lo ha perso di vista un secondo. E probabilmente non lo perderà di vista neanche nei prossimi mesi:

“Ci penso io a convincerlo – le parole di Bonucci – andiamo in vacanza insieme e lo convinco. Tranquilli”. 

L’Italia che verrà: Zaniolo, Kean e Tonali

Nell’altra metà della formazione, quella dal centrocampo in su, magari Mancini potrà tentare ad integrare la squadra con qualche giovane: c’è da recuperare Zaniolo, c’è Kean, c’è Tonali e poi ci sono le incognite legate ai possibili rientri di Lorenzo Pellegrini e Sensi. E poi ci sono le due possibili sorprese in attacco: Scamacca e Raspadori. 

Ma possibili novità o meno, l’Italia ora sembra ormai avere caratteristiche ben strutturate che difficilmente ci tradiranno nei prossimi mesi. E forse è stata e resterà proprio questa la vittoria più grande di Mancini.

 

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