L’Italia del rugby riparte, squadra giovane pronta a sfide impossibili, invertire la rotta: 7 anni di sconfitte

Rugby, è partito il Sei Nazioni, mitico torneo che vede ogni anno confrontarsi le Nazionali di Francia, Galles, Inghilterra, Scozia e l’Italia.

Ha avuto inizio il 5 febbraio e avrà termine il 19 marzo. In tutto 15 partite, cioè 15 “battaglie “ pur nel rispetto (secolare) degli antichi valori educativi. Cinque i turni che raggruppano gli incontri: tre in febbraio (5-6; 12-13; 26-27). Due in marzo (11-12;19).

È  l’edizione n.23, ma è l’edizione n.128 se il Sei Nazioni viene considerato il naturale prolungamento dei due precedenti tornei : l’Home Championship e il Cinque Nazioni. Il primo era un torneo interbritannico (1884–1984) dominato dall’Inghilterra (54 vittorie); il secondo ne ha raccolto la titolarità in due momenti diversi: tra il  1910 e il 1931 e poi tra il 1947 e il 1999.

L’ITALIA AMMESSA SOLO NEL 2000 AL 6 NAZIONI DI RUGBY

Ammissione singolare, dopo cioè la peggiore sconfitta di tutti i tempi; un memorabile 100-0 (cento a zero) dal Sudafrica, a Durban sulla costa indiana del Paese.

Ma gli azzurri non sempre sono stati un “materasso “ comodo (per gli avversari). Ai Mondiali  di tre anni fa l’Italia ha centrato due vittorie e un pareggio. E nel 2013, proprio al Sei Nazioni, ha conquistato un quarto posto di tutto rispetto. Troppo poco? Sì, troppo poco. L’impegno e la qualità umana non mancano di certo. Gli e’ che il movimento rugbistico, ricco di attese (il pubblico c’è) manca di alta scuola. E la sequenza di 32 sconfitte di fila ha spento i facili entusiasmi.

NAZIONALE MOLTO GIOVANE

Si riparte (quasi) da zero. Dopo sette anni di sconfitte consecutive e sei cucchiai di legno. “Abbiamo l’etichetta di perdenti, dobbiamo invertire la rotta” dice il presidente federale Marzio Innocenti, medico livornese, ex rugbista (terza linea) ed ex allenatore,  un passato nel leggendario Petrarca Padova, medaglia di bronzo al valore atletico, eletto un anno fa con il 56% di consensi.

Ha subito nominato c.t. il neozelandese Kieran James Crowley, campione del mondo nel 1987 con gli All Black (“Tutti neri”). Nel raduno di Verona il c.t. ha convocato 34 giocatori, tutti giovani. L’Olimpico di Roma ospiterà i due match in casa. Debutto il 6 febbraio a Parigi contro la fortissima Francia. Sarà un bel test.

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