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L’Italia del volley femminile giù dal podio europeo. Crollo inatteso

Giù il sipario, giù dal podio. Le azzurre del volley hanno chiuso a Bruxelles gli Europei al quarto posto cedendo la “finalina” con l’Olanda (3-0). Il torneo, iniziato con ben altri auspici, è terminato con un crollo inatteso. E con le immancabili polemiche: sotto accusa le scelte del ct Mazzanti. Il titolo europeo è stato vinto dalla Turchia di Daniele Santarelli che ha battuto la Serbia di Giovanni Guidetti (3-2) trascinata dal fenomeno Melissa Vargas , cubana naturalizzata nella Mezzzaluma e autrice di 41 punti e 69 palloni attaccati; cifre che cozzano impietosamente con quelle azzurre. Il che preoccupa non poco tenuto conto che il 16 settembre in Polonia , a Lodz, parte il Preolimpico, gare di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Non c’è tempo da perdere. È vietato sbagliare. I punti chiave.

Nuove scelte

Inevitabile. Dal Belgio è tornata una Nazionale con il morale sotto i tacchi. Azzurre sfiduciate, totalmente da ricaricare. Il ct Mazzanti ne è consapevole. Non gli perdonano le mancate convocazioni di due atlete importanti: De Gennaro e Bosettti. Due esclusioni per certi versi inspiegabili. E pesano i 16 errori commessi nella finalina e le battute sbagliate (8); e solo 6 muri in 99 minuti di gioco. L’Olanda ci ha strapazzato.

Antropova o Paola Egonu?

Il ct deve risolvere il dilemma. E soprattutto spiegare perché abbia usato col contagocce Paola Egonu per una Antropova che sarà una colonna del futuro e meritava certamente spazio ma oggi non è ancora al livello della Egonu. A Mazzzanti è probabilmente mancato il tempo per affinare la convivenza tra le due migliori attaccanti, troppo tardi è arrivata la naturalizzazione della russa. Da confermare ad occhi chiusi Pietrini, Sylla, Fersino, Lubian, Danesi. 

Un inserimento al centro

Mazzanti ci sta pensando. Agli Europei ne ha portate tre: Lubian, Danesi, Squarcini . E ben quattro opposti: Sylla, Nwakalor, Egonu e Antropova. Spedizione da rivedere. Le azzurre in Polonia saranno impegnate in un “round Robin” a otto squadre, ovvero un girone all’italiana. Sette partite. Le azzurre dovranno vedersela soprattutto con USA e Polonia ma non dovranno sottovalutare Thailandia, Corea del Sud, Germania; mentre Slovenia e Colombia saranno compagini di caratura inferiore. Primo match sabato 16 settembre con la Corea, l’ultimo con i padroni di casa (24 settembre). L’Italvolley può farcela. Ad una condizione: deve smaltire un fretta la tre giorni di Bruxelles.

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