Violenta aggressione e choc dopo l’accoltellamento: spuntano tutti i dettagli su quanto accaduto, la polizia al lavoro.
“Devo stare più tranquillo, non ho altra scelta“. Sono queste le parole pronunciate da Mounir Nasraoui, il papà di Lamine Yamal, accoltellato venerdì sera dopo una discussione. Una vicenda che sta tenendo banco da giorni con le indagini delle forze dell’ordine spagnole che hanno portato all’arresto di quattro persone nel giro di un paio di giorni.
La ricostruzione della vicenda è ormai stata completata anche grazie all’ausilio di un video che mostra la prima discussione avuta dall’uomo con alcuni vicini, gli stessi che avrebbero partecipato all’aggressione. L’episodio avviene, infatti, in due tappe. La prima è di giorno con il papà di Yamine Lamal che passeggia nel quartiere di Matarò con il suo cane. È a questo punto che da un balcone arrivano insulti e piove dell’acqua.
Le immagini consultate anche dalla polizia mostrano l’uomo, che indossa una maglia del Barcellona con il nome del figlio sulle spalle, discutere animatamente con alcune persone. Nel video un uomo lo allontana dal gruppo, provando apparentemente a tranquillizzarlo. Un primo accenno di lite sedato dall’intervento di alcuni agenti che allontanano il papà del calciatore.
Dopo qualche ora però va in scena la seconda e più violenta lite: intorno alle 21 di mercoledì, in un parcheggio, Mounir Nasraoui viene colpito da più coltellate. Trasportato all’ospedale Can Ruti di Badalona, ha trascorso qualche giorno in terapia intensiva prima di essere spostato in reparto. Proprio dopo che le sue condizioni sono migliorate, il papà del talento blaugrana ha raccontato l’accaduto e la sua reazione all’accoltellamento.
Mounir Nasraoui ha prima tranquillizzato tutti con un post sui social, quindi ha avuto la possibilità di raccontare l’accaduto anche a El Chiringuito, entrando nel dettaglio delle sensazioni provate dopo essere stato colpito.
“Mi sono sentito tra la vita e la morte, avevo paura – le sue dichiarazioni – . Spero di poter uscire dall’ospedale il prima possibile“. L’uomo ha poi rimarcato la necessità di vivere in maniera più tranquilla, dopo essere stato protagonista anche in passato di alcuni episodi particolari.
“Bisogna essere più tranquilli, per il bene della mia famiglia e mio devo essere più calmo” la sincera ammissione del papà di Yamal. Poi anche la fiducia nella giustizia (“farà il suo lavoro“) che è riuscita già a risalire agli aggressori. Grazie al lavoro dei Mossos d’Esquadra sono state arrestate quattro persone, responsabili dell’accoltellamento.
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