Luciano Spalletti contro il Corriere della Sera Luciano Spalletti contro il Corriere della Sera

Luciano Spalletti contro il Corriere della Sera: “Vogliono far male a me e all’Inter”

Luciano Spalletti contro il Corriere della Sera
Luciano Spalletti è tornato sul dialogo con i tifosi riportato dal Corriere della Sera

ROMA – Dopo il dialogo pubblicato dal Corriere della Sera tra Luciano Spalletti, tecnico dell’Inter, e alcuni tifosi della Roma incontrati in un ristorante di Milano dopo la partita del 21 gennaio tra i nerazzurri e i giallorossi, l’allenatore ha voluto fornire la sua ricostruzione della serata.

“Quando mi fermano i tifosi in modo corretto mi fermo volentieri a parlare. Dopo la partita con la Roma ho trovato tifosi giallorossi qui alla rampa allo stadio e poi al ristorante. Loro si sono alzati e mi hanno aspettato fuori dal ristorante e sono stati carini ad aspettarmi”.

“Non mi sembra di aver detto niente di particolare, però bisognerebbe andare più nello specifico. Gli argomenti sono un po’ sempre gli stessi che trattiamo in conferenza stampa. Non vedo qual è l’argomento di cui non abbiamo parlato. Bisogna avere la possibilità di valutare il peso delle parole. Quelle di Suning sono parole riferite al fatto che abbiamo obblighi e riferimenti, paletti ai quali attenerci. Poi, se c’ è la volontà di attaccarmi da parte del Corriere della Sera, ne prendo atto”, ha commentato Spalletti al termine della partita di Uefa Youth League a San Siro della primavera dell’ Inter contro lo Spartak Mosca, finita 3-3 e vinta ai rigori dai nerazzurri che si sono guadagnati l’accesso agli ottavi di finale.

Spalletti ha voluto chiarire che il colloquio con i tifosi era una chiacchierata informale. “È bello vivere così le partite, con i tifosi, mi piacerebbe risentire quello che ho detto, perché detta così mi sembra troppo facile, molto cattiva mirata a voler far male a Spalletti e all’Inter. Mettere un virgolettato su presunte cose che avrei detto fuori da un ristorante diventa pericoloso per tutti, perché poi vale tutto. In amicizia non si sta attenti al termine. Se vi dovessi dire cosa ho detto, sinceramente non lo ricordo. Mi sembra una cosa un po’ strana fatta dal Corriere della Sera che è un giornale di Milano e ha tanti professionisti che vengono in conferenza. Tra l’altro io conosco bene i giornalisti del Corriere che si occupano abitualmente di Inter. Ma questo articolo lo firma un collega di Torino, che tra l’altro nemmeno conosco. Rimango sorpreso. Prendo atto che c’è un voler far male. A me e all’Inter”.

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