Peccato, Luna Rossa non ce l’ha fatta. Ha ceduto agli inglesi della Ineos Britannia al primo match point. La serie, al meglio delle 13 regate iniziate giovedì 26 settembre, si è conclusa 7-4; pertanto sarà la barca britannica a sfidare dal 12 ottobre i campioni in carica, i kiwi del Team New Zealand.
All’ultima regata (Round 11) Luna Rossa si è presentata con un punteggio di 4-6 che ha reso il recupero proibitivo. Ha fatto tutto quello che poteva. Al sesto giorni di gare è capitolata per soli 17”. Una inezia. Esce comunque a testa dal campo di regata di Barcellona, con tutti gli onori. La Coppa America resta il più grande tabù per lo sport italiano. Non l’abbiamo mai vinta.
La Formula Uno del mare
La barca azzurra è un gioiello della nautica italiana. Lunga 23 metri , pesa 6,5 tonnellate ed ha immersione di 5 metri. Può ospitare fino a 12 persone raggiungere una velocità prossima i 100 km/h. È una barca della classe AC75. Le vele hanno una superficie di 220 metri quadrati e si reggono su un albero, cioè il palo centrale collegato allo scafo, alto 26,5 metri. Questa imbarcazione, come le altre viste sul campo regata di Barcellona, sono definite “motoscafi foiling” perché su di essi sono installate quelle “ali” chiamate hydrofoil o più semplicemente foil. Tre i circuiti idraulici separati; il primo è mosso dai “cyclors” che pedalando controllano i comandi della vela e ne permettono i cambiamenti di forma e orientamento. Luna Rossa è stata costruita in Italia presso il cantiere Persico di Nembro (Bergamo). Per realizzare questo capolavoro di design e tecnologia sono stati impiegati 75 uomini (40 per il solo design );per un totale di 70 mila ore.
Una squadra da applausi
I primi a farlo sono stati i britannici della Ineos che hanno rimarcato i valori sportivi e umani degli azzurri. Lo ha detto il leggendario Ben Ainslie, 47 anni e 4 ori olimpici, guida suprema del Britannia, uno che non fa sconti a nessuno. Tuta la Nazionale azzurra della vela va elogiata per la serietà’, l’impegno, il talento, i risultati. È il caso di ricordare che sono arrivati a disputare la finale della Louis Vuitton Cup – il cosiddetto “Torneo degli sfidanti – dopo aver domato in qualifica tre corazzate, il meglio della nautica mondiale. Cioè: gli statunitensi di American Magic, gli svizzeri di Alinghi Red Bull, i francesi dell’Orient Express. Senza dimenticare i duelli con inglesi e neozelandesi. La scalata al trofeo è stata in ogni caso entusiasmante. Luna Rossa tornerà più forte. Il presidente del gruppo Prada, Patrizio Bertell, 78 anni, non si da’ per vinto.
I 16 velisti azzurri
Partiamo da tre timonieri: Francesco Bruni, Jimmy Spithill, l’ oro olimpico di Parigi Ruggero Tita, il più giovane del trio (32 anni, Trentino). Seguono i tre trimmer (gli addetti alle vele): Umberto Molineris, Andrea Tesei e Vittorio Bissaro. Completa i ik team sette cyclor: il veterano Enrico Voltollini (34 anni, ingegnere nautico),Nicholas Brezzi, Emanuele LIUZZI, Bruno Rosetti, Paolo Simion, Mattia Camboni, il neozelandese Luca Kirvan, 25 anni, il più giovane della squadra. Un patrimonio da conservare.