Magico Martinenghi! Il primo trionfo azzurro – oro olimpico nei 100 rana – porta la firma di un ragazzo di Varese di 24 anni e 187 cm (94 kg) che si è inventato la gara della vita, battendo oltretutto il suo idolo, l’imbattibile (si diceva) britannico Adam Peaty, tre volte oro olimpico e detentore del record mondiale della specialità. Ed invece, come nelle più belle favole, ha vinto il “ranocchio” italiano sorprendendo tutti, anche se stesso. Nicolò francamente ,non se l’aspettava. Tant’è che è sceso in acqua sereno, rilassato, già soddisfatto (almeno in apparenza) di gareggiare accanto al fenomeno. Aveva trascorso le ore pre-gara giocando a carte con gli amici.
Capolavoro a 5 cerchi
Invece SuperTete, una volta in vasca, ha avvertito il lampo del gladiatore ed ha centrato l’impresa capolavoro. Ha battuto di due centesimi il baronetto inglese. Estasi pura alla “Defense Arena” ed un 59”03 che entra nelle cineteche “a miracol mostrare”, come diceva Dante. Così Martinenghi ha conquistato la seconda medaglia consecutiva dopo il bronzo dei Giochi di Tokyo. Il ragazzino Nicolò, che sognava di diventare una stella del basket (seguendo le orme di papà) per fortuna ha cambiato idea e domenica è andato a segno con un canestro che vale una vita intera. Una impresa pazzesca spingendosi fin dove non era riuscito nemmeno Domenico Fioravanti (argento a Fukuoka 2001, primo olimpionico del nuoto italiano).
La gara perfetta
Il ranista Martinenghi ha toccato il cielo con un dito. Nicolò alle stelle. Ha detto serafico:” Me lo meritavo, questa è la ciliegina. Dopo Europei e Mondiali ho vinto anche i Giochi. Ci pensavo da Tokyo. Noi viviamo per giorni così “. Nicolò ha ricevuto i complimenti della sua squadra del cuore. Sui profili social del Club, l’Inter ha postato una foto del nuotatore con la maglia nero-azzurra personalizzata con tanto di nome e numero. Subito dopo l’oro Nicolò ha ricevuto il bacio della fidanzata Adelaide che in tribuna comprensibilmente ha tifato per lui. Va detto: Nicolò è un talento che è riuscito ad ottenere il massimo anche quando la condizione fisica non era delle migliori. In tutti questi anni, l’allievo di Marco Pedoja, ha imparato tanto, ha sofferto ed è cresciuto mettendo la testa a posto e focalizzandosi sul nuoto. Ha avuto ragione anche di smettere i panni del militare, investendo su se stesso per vincere con l’Aniene. La testa ha fatto poi la differenza come ha scritto Sergio Arcobelli: “Quella testa laboriosa e cocciuta della gente delle sue terre, che ha completato questo fuoriclasse che va sempre in controtendenza: tutti si fanno i tatuaggi come i 5 cerchi, mentre lui non li ama. L’unico vezzo è una collana d’oro ( il papà e’ orafo) con i 5 cerchi, un talismano che poche volte esibisce a differenza degli amati orecchini”. Il 2024 si ed confermato un anno d’oro. Per lui e per l’Italia.