Maradona: “Voglio tornare a Napoli; non sono un evasore”

Pubblicato il 24 Marzo 2012 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA

Maradona (LaPresse)

Torino – “Non sono un evasore fiscale. Io odio gli evasori fiscali e dunque trovo questa situazione doppiamente amara”, così Diego Armando Maradona in un’intervista esclusiva concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’. “Ho in mano una sentenza del ’94 nella quale si dice che non devo nulla non ho capito chi abbia poi cambiato le carte in tavola e perchè”, ha aggiunto l’argentino. Maradona ha spiegato di voler chiedere un incontro al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera per “chiudere una storia che mi ha avvelenato la vita”.

Il sogno di Maradona infatti è quello di poter tornare a Napoli “non per fare l’allenatore od il direttore sportivo ma per entrare al San Paolo libero di tifare come tutti i napoletani. Ho sofferto con loro la sera della Champions”.

Riguardo al calcio italiano il ‘Pibe de Oro’ ha detto che il dato più importante dell’anno è senza dubbio “la rinascita della Juventus”, per lo scudetto però il Milan resta favorito perchè “ha un vantaggio piccolo ma pesante e, probabilmente, è ancora la squadra migliore”. Maradona ha parlato anche di alcuni singoli giocatori, a partire da Lavezzi. “Il Pocho – spiega – corre a perdifiato con o senza palla e squilibra ogni schieramento avversario”. Giudizi lusinghieri anche su Ibrahimovic “non deve essere facile allenarlo ma è un purosangue”, e Balotelli “il sostegno quasi paterno di Mancini lo sta portando sulla strada giusta”. L’ultima battuta è dedicata a Leo Messi: “C’è una dota che nessuno ha mai avuto come me e Leo: la velocità di pensiero”, ha concluso Maradona. “E’ una qualità innata, una cosa da computer. Potendo dialogare con uno che pensa alla stessa velocità entrambi avremmo dato ancora di più”.