Marcell Jacobs, primo squillo dell’anno sui 60. Alla Atlas Arena di Lodz l’azzurro ha vinto facile pur non essendo al top come lui stesso ha riconosciuto.
“Sono soddisfatto a metà perché il riscontro cronometrico non mi è piaciuto molto. Ma dovevo togliere la ruggine, rivivere l’adrenalina di gara che è tutta un’altra cosa. Probabilmente il pubblico si aspettava qualcosa di più ma io comunque mi sono divertito. Adesso andiamo avanti con fiducia e serenità. Stiamo lavorando per i 100 metri ma non posso dire di essere soddisfatto “. Ha vinto in 5”57 nonostante una partenza farraginosa. Secondo posto il polacco Kopec in 5”60, terzo posto Elcock di Trinidad e Tobago in 6”63.
PRIMA BATTERIA IN 6”61
Alle 17.25 l’esordio assoluto. Vittoria in scioltezza. Lascia il blocco “con leggero ritardo”, come ha detto il suo coach Paolo Camossi. Secondo il polacco Lempach in 6”67. Terzo l’americano Hall Thompsom. Jacobs è apparso un po’ pesante nei primi passi, poi si è disteso ed ha avuto la meglio su avversari di tutto rispetto. Ha ammesso:”Devo cercare di partite un po’ più velocemente “.
PROVE PER GLI EUROPEI INDOOR DI MARZO
A 172 giorni dall’ultima gara, ovvero la finale trionfale dei 100 agli Europei di Monaco di Baviera (16 agosto 2022), Marcell Jabos ha pensato bene di togliersi “un po’ di ruggine“ – parole sue – accettando di iniziare la stagione in Polonia, all’Orlen Cup di Lodz. Anche l’anno scorso aveva cominciato a Lodz, al meeting tappa Bronze del World Tour: stesso giorno, stessa distanza (60 metri). Va detto: i 60 sono una distanza a lui cara, forse meno prestigiosa dei 100, ma a cui l’agente delle Fiamme Oro tiene molto. Cosa che si è puntualmente vista.
A prescindere dai centesimi da limare, dato questo che per ora passa in secondo piano. Ora è più importante riassaporare l’atmosfera delle gare. Nel mirino ha messo gli Europei di Istanbul (4 marzo), ghiotto antipasto dei Mondiali di Budapest (19-27 agosto, finale dei 100 domenica 20). In mezzo i Campionati italiani (Molfetta, 28-30 luglio).
IL RITIRO DI DUBAI E NUOVO SPONSOR
Un mese di preparazione nel Golfo Persico senza intoppi fisici. “Sì, tutto eccellente “ ha detto poco prima delle batterie, ricordando l’esperienza vissuta negli Emirati arabi. Un mese di ritiro studiato nella gradualità con il coach Camossi pensando soprattutto ai Mondiali outdoor di Budapest dove cercherà di conquistare l’unica medaglia d’oro che manca al suo glorioso palmares. In Polonia ha corso per la prima volta con l’abbigliamento fornito da Puma (ha lasciato Nike).
Nuove anche le scarpe. Ha scelto le “evoSpeed Tokyo Nitto” convinto da una tecnologia innovativa che gli permette una migliore propulsione nell’avanpiede. In più c’è una piastra a tutta lunghezza che dovrebbe consentire un miglioramento della falcata aumentandola di un paio di centimetri. E rosicchiare un decimo sui 100. Ma serve tempo.