Lo svedese Emil Persson ha vinto la Marcialonga, 50 esima edizione. Dietro di lui 4 norvegesi. Marcialonga emozionante e spettacolare: sole, neve velocissima, ristori, bande musicali.
Una festa di popolo e di sport. Ha partecipato, sotto falso nome, anche il figlio del Re Gustavo di Svezia. La Granfondo trentina ha offerto scenari magici. Il serpentone ha percorso i 70 km da Moena a Cavalese, in una atmosfera molto calda, cosa ben diversa dalla Vasaloppet, gara tra i boschi svedesi.
Qui tutto il contrario: borghi, campanili, ponti su torrenti strettoie tra le case. Una pista che non viene preparata solo per l’evento di fine gennaio ma è a disposizione dei tanti sciatori e appassionati di sci nordico per tutta la stagione invernale. La storica gara di sci di fondo che si svolge in Trentino- fra la Val di Fassa e Val di Fiemme- ha compiuto 50 anni con una novità molto selettiva: il muro della strega che ha mantenuto le promesse di un finale coinvolgente. Assistenza perfetta con 1.500 volontari.
Uno spettacolo. Neve molto veloce, sole e freddo. I fondisti viaggiano spediti. “Bruciati” i primi due traguardi sprint (Canazei, Predazzo). Prime due ore, 50 km. A 10 km dal traguardo Kardin va in testa. Gruppo compatto (30 fondisti), due file sui binari. A 5 km dalla linea d’arrivo aumenta la velocità, selezione inevitabile . Arrivo sul temuto e inedito “Muro della strega” dopo la dura scalata tra ponti e strettoie. Ultimo km, 15 candidati alla vittoria. Volatona. Vince lo svedese Emil Persson in 2h 48” 57, un gigante già vincitore due settimane fa in Val Pusteria alla “Prato piazza” (32 km). Tatticamente perfetto (era sesto ai -800). Ha quindi aperto il gas superando il quintetto al comando con irresistibile potenza. Niente da fare per i norvegesi Tord Asle Gjerdalen (secondo) ed Andreas Nygaard (terzo).Al 30esimo posto il primo degli italiani, Dietmar Noeckler. Giù dal podio Pedersen (+2.”32 ) e Paus quinto ( +3”98).
La quota rosa nella marcialonga c’è ed è significativa : 20% su un totale di 7200 partecipanti. E pensare che per i primi 7 anni le donne sono state bandite dalla gara e costrette a correre travestite con baffi e barba posticci. Per la cronaca la gara femminile è stata vinta dalla norvegese Magni Smedas che ha vinto in solitaria con un assolo prepotente. È finita fuori dal podio la grande favorita della vigilia Ida Dahl, quarta al traguardo. Hanno completato il podio Annkken Gjerde Alles e Jenny Larsson.
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