Marco Simone, dal Milan alla Thailandia: "Leonardo? Mi ha mancato di rispetto" Marco Simone, dal Milan alla Thailandia: "Leonardo? Mi ha mancato di rispetto"

Marco Simone, dal Milan alla Thailandia: “Leonardo? Mi ha mancato di rispetto”

Marco Simone, dal Milan alla Thailandia: "Leonardo? Mi ha mancato di rispetto"
Marco Simone, dal Milan alla Thailandia: “Leonardo? Mi ha mancato di rispetto”

ROMA – Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’ex attaccante del Milan Marco Simone si scaglia contro Leonardo: “Con me si è comportato male. Mi ha mancato di rispetto. Lui sarà anche Leonardo ma io al Milan qualcosina l’ho vinta”.

Marco Simone, oggi 50 anni, ha trovato casa in Thailandia col Ratchaburi Mitr Phol. “Un’opportunità di lavoro”, dopo, come spiega la “Gazzetta”, la surreale situazione in cui si era trovato con il Milan la scorsa estate: contrattualizzato – due anni – col suo staff per guidare una squadra B a cui poi il club ha rinunciato. Risultato: contratto abortito e tutti a casa.

“Leonardo – spiega – con me si è comportato male perché il progetto non l’ha mai nemmeno guardato. Si è giustificato tirando in ballo il Fair play finanziario, ma era già stato tutto messo a bilancio. Ha provocato un danno pagato caro con la retrocessione della Primavera, che avrebbe potuto attingere giocatori dalla squadra B. Quindi in realtà ha mancato di rispetto a tutto il Milan. Peccato, perché invece Maldini di quel progetto era entusiasta. Li ho incontrati entrambi in sede, tempo dopo”.

“C’era – continua – la panchina della Primavera da assegnare e mi è stata chiesta la disponibilità, che ho dato. Diciamo che dopo tutto il pregresso, mi sarei atteso un minimo di riconoscenza. Ma nulla. Forse questo mi ha deluso ancora di più”.

“Boban e Maldini? Due grandi campioni in cima alle gerarchie. Zvone ha tanta esperienza, lo sento spesso, massimo rispetto per la sua straordinaria cultura. Sono felice che il Milan sia guidato da due persone così, è un mix molto ben assortito. Loro sì che metteranno il Milan davanti a se stessi. Con Paolo dividevamo la camera a Milanello, per me era l’atleta perfetto. Boban era un artista in campo e fuori, avevamo una grande intesa. Senza peli sulla lingua”.

Fonte: La Gazzetta dello Sport.

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