ROMA – Mario Balotelli bocciato dalla squadra. Buffon: “Giochi chi fa non chi potrebbe”. Il giorno dopo il coro anti-Balotelli è unanime: dai tifosi, ai media fino alla squadra è lui il colpevole numero 1.
“Centravanti ruminante, sempre per terra , a brucare ogni zolla. Due ammonizioni in tre gare, una squalifica, litigi con arbitri e avversari, insofferenza verso i compagni, poche occasioni e grandi errori. Il gol all’Inghilterra e il premio come migliore in campo soltanto un’altra illusione. 4”. E’ la pagella di Mario Balotelli, quella di Repubblica e forse nemmeno quella che infierisce di più. Non funziona nemmeno da capro espiatorio, la responsabilità se l’è accollata tutta Prandelli che su di lui aveva scommesso (“Era il centro del progetto tecnico, io ho scelto e io pago”).
Pop player più che top player, Balotelli è un corpo estraneo in uno spogliatoio che alla fine, dopo tanto sopportare, l’ha scaricato. Emblematica la foto che lo ritrae triste y solitario sul pullman della squadra: i giocatori erano ancora tutti negli spogliatoi, c’era un campione, uno vero, che salutava. Se Pirlo, carriera magnifica e classe sopraffina, adesso se ne può altamente fregare della sregolatezza senza genio di Mario, altri due vecchi azzurri come Buffon e De Rossi stavolta non gliele mandano a dire.
“Penso che d’ora in poi nell’Italia debba giocare solo chi merita sul campo, con i fatti, di vestire questa maglia. E non chi viene convocato per quello che vorrebbe o potrebbe fare, per quello che si dice possa fare ma poi non fa mai” ha dichiarato Gigi. Daniele prontamente ha sottoscritto, “parola per parola”.
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