Un Marziano! Tadej Pogacar ha vinto la tappa regina del Tour, primo in solitaria al traguardo di Isola 2.000. Quarta vittoria alla Grand Boucle. A 8,7 km. dal traguardo ha lasciato il gruppo dei migliori e si è messo alla caccia dei battistrada. Ha colmato 3’ di ritardo in 5 km. di salita dura al 10%. A 1,8 km. dalla linea di arrivo ha preso il battistrada Jorgenson e se ne è andato al traguardo in solitaria tra 2 ali di folla impazzita. Sul traguardo ha concesso un inchino al pubblico. Il Tour 2024 è ormai suo. Strepitoso.
Tappa n.19, terzultima del Tour de France che terminerà domenica 21 luglio con la cronometro di Nizza. Ma prima dell’epilogo in Costa Azzurra ci sono due tapponi da brivido che sommano 9.800 metri di dislivello. Due giorni di salite destinate a lasciare un segno. La prima, programmata in un venerdì carico di attese, ha confermato le (facili) previsioni di frazione dura, selettiva, combattuta.
La Embrun-Isola 2000 di km 144,6 è stato questo e molto altro ancora. È stata il grande show di Pogacar. Partenza alle 12.31 per un percorso micidiale: tre cime sopra i 2.000 metri, arrivo a 2.024 nella famosa stazione sciistica, un tempo appartenente al Regno di Sardegna (fino al 1860). Solite scaramucce iniziali, sparpaglio di corridori sulla salita del primo GPM di giornata, il Col de Vars (2.109 metri); Carapaz è il primo a scollinare, il gruppo passa tre minuti dopo.
La dura scalata della mitica Bonette
La salita del Col de la Bonette (23,1 km al 6,8%; tratto finale al 12%) – un percorso di una delle strade più alte d’Europa – conferma l’ottima forma di Carapaz che ancora una volta scollina per primo e sale in vetta alla classifica scalatori. E se ne va con altri cinque fuggitivi.
Il gruppo maglia gialla scollina con un ritardo di 3’45. I battistrada infilano il discesone che porta all’imbocco dell’ultimo GPM di giornata con notevole decisione. Una picchiata di 40 km. Ai -25 km dal traguardo il sestetto è sempre al comando.
Traguardo a quota 2.024 metri
L’ultima salita comincia a 15,7km dalla linea d’arrivo. I battistrada (con Carapaz ci sono Kelderman,Jorgensen, Simon Yates; molla Rodriguez). Il gruppo maglia gialla alza il ritmo. Jorgenson allunga, prende il comando della corsa, braccato da Carapaz e Simon Yates. A 8,7 km da traguardo sgomma Pogacar e si mette a caccia dei fuggitivi. La sua progressione è puro spettacolo di forza, eleganza, sapienza tattica.
Sale a 26 km/h con una pendenza del 7%, ma il californiano regge, stringe i denti. Pogacar prende Carapaz e poi Simon Yates. Li supera agevolmente. È esplosivo tra due ali di folla in pieno delirio. A 1,8 km dal traguardo aggancia Jorgenson e se ne va. Pogacar è un treno e taglia il traguardo a braccia alzate e con un delizioso inchino al pubblico. Poi con la mano indica il quattro come le sue vittorie al Tour 2024.
L’ordine di arrivo
1. Pogacar 2. Jorgenson (+21”) 3. Simon Yates (+40”) 4. Carapaz (+1’11) 5. Evenepoel (+1’42) 6. Vingegaard (+1’42) 7. Almeida (+2’) 8. Landa (2’) 9. Kelderman (+2’52) 10. Gee (+3’27).
1. Pogacar 2.Vingegaard (+5’03) 3. Evenepoel (+7’01) 4. Almeida (+15’07) 5. Landa (+15’34) 6. Rodriguez (17’36) 7. Adam Yates (+19’18) 8. Gee (+21’52) 9. Jorgenson (+22’43) 10. Ciccone (+22’46).
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