Marziano Pogacar! Ha debuttato con la maglia di campione del mondo vincendo a mani basse,con una imperiosa fuga solitaria, il Giro dell’Emilia. Ha stroncato tutti gli antagonisti a cominciare da Evenepoel e Roglic. Una galoppata solitaria sulle mitiche 5 salite di San Luca. Uno spettacolo fantastico, attorniato da un pubblico impazzito.
Gara sotto la pioggia
Partenza da Vignola alle 11.18 tra la pioggia. Tappa di 215 km con un dislivello di 3.300 metri. Tre volte i corridori hanno attraversato la cittadina modenese e dopo una mezz’ora si è registrata la fuga di un sestetto. Superato il 100esimo km, chiusa la salita di Zocca, i fuggitivi (rimasti in cinque tra cui Martinelli), accumulano un vantaggio di 6’. Metà corsa se ne va così. Alle 13.58 inizia la salita di Grizzana Morandi (Appennino bolognese, 6 km al 5,8%); è seguito il Gpm Montechiaro (3,1 km al 9,7% con punte al 18%) dopo 151 km di corsa. Sempre il quintetto al comando. E sempre la Uae-Emirates di Pogacar – il team più vincente della stagione, 77 successi con 20 corridori diversi – a controllare la corsa. Il gruppo accelera, il vantaggio dei battistrada precipita; sono rimasti in tre: Martinelli, Ganzabal, Thomas. A 46 km dal traguardo il terzetto è raggiunto dal gruppo. Comincia un’altra corsa. La Corsa di Tadej Pogacar.
I cinque passaggi show su San Luca
A 40 km dall’arrivo inizia la bagarre e Pogacar va in fuga tra due ali di folla. Selezione inevitabile. Lo sloveno, al debutto con la maglia iridata, comincia le cinque salite del circuito sul Colle della Guardia in solitaria. Spettacolo puro. L’asfalto bagnato alimenta rischi e brividi. Tadej termina il secondo passaggio con 47” di vantaggio , il terzo con 1’07 sul più immediato degli inseguitori, cioè lo scalatore tedesco Lipowitz. Pogacar allunga. A 12 km dal traguardo ha un margine di 1’47”. A 10 dalla linea d’arrivo il vantaggio sale a 1’50”. Pogacar si prende qualche secondo di respiro nel clima uggioso, piovoso, autunnale e poi mette il turbo. Ultimi cinque km, il vantaggio su Lipowitz e’ di 2’13”. Chiude la galoppata tra baci, abbracci, applausi, cori da stadio. Taglia il traguardo a braccia alzate e poi stringe le mani ai tifosi . È la vittoria n.24 di una stagione filmica e va sul podio con Pidcock (secondo) e il 22enne valtellinese Davide Piganzoli. Gli antagonisti di Pogacar hanno toppato. Remco Evenepooel si è addirittura ritirato nel finale.
Una storica corsa
Il Giro dell’Emilia ha 107 anni di vita. E quest’anno ha presentato una novità assoluta: per la prima volta la partenza è avvenuta a Vignola, sulle prime colline dell’Appennino modenese, all’imbocco della valle del fiume Panaro, affluente del Po. Una corsa in linea nata nel 1909 su un percorso di 340 km. Altri tempi. L’Italia ha il record di vittorie (82). Tutti i campioni della storia del ciclismo vi hanno lasciato un segno a partire dal leggendario Costante Girardengo, recordman con cinque vittorie nell’arco di 9 anni (1918-1926). Ma nell’albo d’oro ci sono tutti i più bei nomi: Fausto Coppi, Gino Bartali, Nino Defilippis, Ercole Baldini, Michele Dancelli, Gianni Motta, Eddy Merckx, Francesco Moser. Curiosità: l’ex Ct della nazionale Davide Cassani ha vinto la corsa tre volte come Roglic che è il vincitore del 2023 davanti a Pogacar. Il neo campione del mondo è arrivato due volte secondo nelle ultime due edizioni.
Finale tra i portici di Bologna
È, come di consueto, lo strappo definitivo della corsa. Cioè la salita di San Luca (2,1 km con una pendenza media del 10,8% e punte al 18%). L’inizio dello strappo è segnato dal monumentale Arco del Meloncello (stile rococò) il quale è posto a 55 metri s.l.m.; la sommità si trova invece a quota 270 metri. L’intera salita è caratterizzata dalla presenza di una via porticata che affianca la sede stradale e che, grazie ai suoi 3.796 metri totali, vanta il record di portico più lungo al mondo. Appartiene ai famosi portici di Bologna, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. In particolare i portici di San Luca, che conducono al Santuario posto sulla cima del Colle della Guardia, sono un capolavoro architettonico che si estende per circa 4 km., dal centro città sino al Santuario. Un percorso straordinario costituito da 666 arcate, 15 cappelle, 489 scalini. Un’opera d’arte ma anche un simbolo di fede e cultura. Un percorso che incanta ogni visitatore e i telespettatori.
Ordine di arrivo
- 1. Pogacar in 5h14’43”,
- 2. Pidcock (+1’54”),
- 3. Piganzoli (+1’55”),
- 4. Woods (+1’55”),
- 5. Simon Yates (+2’01”),
- 6. Roglic (+2’03”),
- 7. Jorgenson (+2’03”),
- 8. Eric Mas (+2’07”),
- 9. Ryan (+2’12”),
- 10. Fortunato (+2’13”).
Giro Emilia donne, poker di Elisa Longo Borghini
Vittoria in solitaria di Elisa Longo Borghini,32 anni, piemontese doc. Dopo le vittorie al Giro delle Fiandre, alla Freccia del Bramante e al Giro d’Italia, Elisa Longo Borghini ha portato a casa , per la quarta volta in carriera, anche il Giro dell’Emilia stroncando tutte le rivali sulla iconica salita di San Luca. La ragazza di Ornavasso, fresca del podio mondiale a Zurigo, ha colto la vittoria n. 46 in carriera, la quarta in totale alla corsa emiliana. Sul podio anche le francesi Evita Music (seconda) e Juliette Labous (terza). Un sabato ciclistico da incorniciare.