Lo sfogo del portiere del Brescia: “Io padre separato, non vedo i miei figli da mesi”

Matteo Sereni

Una dedica ai figli dopo la vittoria della prorpia squadra: una cosa che molti calciatori fanno. Ma quello di Matteo Sereni, portiere del Brescia, somiglia più a uno sfogo, che lo accomuna a tanti altri padri: “Dedico questa vittoria ai miei figli che non vedo da molto tempo, e non per colpa mia”. La voce trema mentre lo dice.

La storia di Sereni è quella di un padre separato che come tanti vede poco i suoi bambini: è la storia di tante separazioni. I bambini affidati alla madre (succede nell’85% dei casi) mentre al padre spettano pochi giorni al mese per stare con i piccoli. Ma quante volte gli accordi vengoni disattesi? E così succede che molti padri passano settimane, mesi, lontano dai figli.

Il portiere Sereni si è separato dalla moglie Silvia un anno fa. Hanno due bambini, Simone di 9 anni e Giorgia di 5, che non vedono e non sentono il padre da giugno, racconta Sereni. Così, a partita finita, il portiere affida alle telecamere il suo saluto ai bambini.

Un caso che richiama centinaia di storie analoghe. Basta vedere i numerosi blog e siti internet che raccolgono le parole di tanti papà che vivono la stessa situazione del portiere del Brescia. Basta leggerne qualcuno: “Mio figlio sottratto a casa dei suoceri dalla nascita. Ora ha 6 mesi e non sa nemmeno che esisto”. E come lui, tanti altri.

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